26/11/2011
Una mensa gestita dalla Caritas (foto: Ansa).
«Lampedusa si è fatta, quasi unanimemente, migrante con i migranti che da diversi anni la incontrano lungo quell’asse della speranza che li condurrà su altri lidi e in altre terre, in un altrove spesso fantasticamente immaginato, ma da scoprire e conoscere». Una delle testimonianze lette in attesa dell'udienza che il Papa ha concesso alla Caritas in occasione dei suoi primi 40 anni di vita racconta l'esperienza vissuta accanto agli immigrati.
Non è l'unico campo d'azione, ma certo è quello "mediaticamente" più esposto e che provoca le accuse alla Caritas di essere ideologica.
«Ma restituire la dignità ai poveri non è una scelta ideologica, è ciò che il cristiano è chiamato a fare», è stato sottolineato in più occasione durante il convegno di Fiuggi svoltosi nei giorni scorsi. Che si chiude con un bilancio positivo: oltre 600 partecipanti in rappresentanza di oltre 200 diocesi, più di diecimila presenti all'udienza con il Papa. E, soprattutto, l'impressione che la Caritas sia pronta per le sfide future: una maggiore uguaglianza sociale, cittadinanza ai figli degli immigrati, miglior tutela del lavoro. Per restare ai numeri, la Caritas è forte di 204 progetti approvati con i finanziamenti dell'8 per mille per un valore di 12,3 milioni di euro ai quali si aggiunge una partecipazione delle Caritas per altri 10.5 milioni di euro; 635 sono le iniziative monitorate da Caritas italiana e realizzate da 196 realtà diocesane, per far fronte alle consguenze della crisi economica su persone e famiglie, 56 i Paesi del mondo nei quali si è intervenuti.
«Una pedagogia dei gesti», come ha sottolineato Benedetto XVI nel corso dell'udienza ai volontari e agli operatori Caritas, che avevano accanto anche i "loro" poveri, «un compito educativo dal quale non dovete mai desistere, anche quando la strada si fa dura e lo sforzo sembra non dare risultati».
Annachiara Valle