28/02/2011
Il cardinale Angelo Bagnasco.
La scuola pubblica è stimata dalla Chiesa. L’assicurazione viene dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. Se il presidente del consiglio Berlusconi e il ministro della Publica istruzione Gelmini intendevano ottenere qualche plauso dalla Cei per le affermazioni a favore della scuola privata e a danno di quella pubblica dei giorni scorsi non poteva esserci smentita più autorevole. Bagnasco ai giornalisti a margine di un convegno sul beato John Henry Newman ha spiegato che la Chiesa “come sempre ha molta stima e fiducia nella scuola perché è un luogo privilegiato dell'educazione, tanto più che siamo nell'ambito del decennio sulla sfida educativa, che la Cei ha scelto”.
Il presidente dei vescovi ha aggiunto che alla Chiesa sta a cuore “l'educazione integrale anche attraverso la scuola e in qualunque sede, statale o non statale, l'importante è che ci sia questa istruzione ma anche questa formazione della persona che è scopo della scuola a tutti i livelli". Bagnasco ha anche parlato degli insegnanti assicurando che “ci sono tantissimi insegnanti e operatori che si dedicano al proprio lavoro con grande generosità, impegno e competenza, sia nella scuola statale che non statale. Quindi il merito va a loro". Certamente la Cei si augura che “anche la libertà di scelta dei genitori nell'educazione dei figli possa essere concretizzata sempre più e meglio ma questo riguarda un altro aspetto della scuola non statale". Insomma Bagnasco distingue i due piani: ribadisce la funzione della scuola pubblica e chiede attenzione anche per quella privata, secondo lo spirito vero della Costituzione. Più in generale il cardinale ha sottolineato che “ tutti auspichiamo che la scuola, a tutti i livelli e in tutte le sedi, possa veramente rispondere ai desideri dei genitori per i loro figli”.
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Alberto Bobbio