Cei preoccupata: meno firme per 8x1000

L'agenzia Asca pubblica il documento riservato consegnato ai vescovi all'ultima assemblea Cei. Crociata: "E' il secondo anno consecutivo che accade". Ma la cifra totale aumenta.

10/06/2010
Mons. Mariano Crociata
Mons. Mariano Crociata

Calano le firme di chi destina l’otto per mille alla Chiesa cattolica, ma non cala, anzi aumenta il gettito complessivo  a causa della crescita delle entrare fiscali dello Stato. Eppure la Cei è “preoccupata”. In un documento diffuso all’ultima assemblea dei vescovi italiani, molto dettagliato sulla destinazione dei fondi dell’otto per mille, il Segretario generale della Cei monsignor Mariano Crociata scrive: “Dobbiamo registrare con preoccupazione per il secondo anno consecutivo un calo percentuale delle firme dei contribuenti a favore della Chiesa cattolica”. Il testo del Rapporto riservato è stato diffuso dall’agenzia di stampa “Asca”, che ne è entrata in possesso.

I dati si riferiscono alle dichiarazione dei redditi del 2007, ultimi disponibili a causa del meccanismo previsto dalle modalità di calcolo. Per la Chiesa cattolica hanno firmato 14 milioni 839 mila e 143 italiani, cioè 95 mila 104 persone in meno rispetto all’anno precedente.  Crociata ha spiegato che nonostante ciò l’otto per mille è cresciuto di 100 milioni di euro, passando da 967 milioni a un miliardo e 67 milioni, a causa delle crescita generale del gettito fiscale nel 2007. Tuttavia la preoccupazione resta, perché, ha aggiunto il Segretario generale della Cei, “Solo a partire dal 2013 sperimenteremo le conseguenze dell’attuale crisi economica sull’ otto per mille”. Così la Conferenza episcopale ha messo in campo una gestione più attenta a “strategie di investimento”.

Sono calate anche le offerte deducibili, che quelle volontarie a favore del sostentamento del clero. E il calo è vistoso, quasi il 10 per cento in meno. Ciò impone, ha spiegato Crociata, “un’approfondita riflessione sulle cause del fenomeno e sulle possibili strategie alternative di promozione e raccolta futura”.

Alberto Bobbio
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Postato da Kim il 11/06/2010 11:19

La chiesa che mi piace e in cui mi riconosco è la chiesa di preti come don Puglisi, ma le alte sfere, che frequentano i nostri cari governanti volgari e disonesti, nei fatti e nelle parole, in queste alte sfere, dicevo, io non mi ritrovo. Prima, a chi mi faceva notare queste dicotomie, rispondevo con il classico "fai quello che il prete dice e non quello che il prete fa". Ma ora non mi sento davvero più di proteggere un qualcosa che mi fa rivoltare. l'unione tra politica italiana e chiesa non mi piace. E' per questo che non devolvo più il mio 8 per mille alla chiesa cattolica ma a quella valdese. Al contrario alla questua domenicale, a cui prima affidavo pochi spiccioli, ora devolvo davvero molto di più, preferisco aiutare il mio parroco che mostra sempre quanto e stato raccolto e dove sono andati a finire i soldi (affiggendo nella bacheca della chiesa i "bilanci" e che invita ogni volta i fedeli a contare con lui i soldi della questua, per essere il più trasparente possible). Questa chiesa della politica e delle ingerenze politiche, da me non avrà più un centesimo. La Chiesa, dei preti onesti e vicini al popolo, avrà sempre il mio sostegno, materiale e spirituale.
kim

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