29/04/2010
L'attrice Claudia Koll.
«Noi ci impegniamo… Ci impegniamo noi, e non gli altri; unicamente noi, e non gli altri; né chi sta in alto, né chi sta in basso; né chi crede, né chi non crede. (…) Il mondo si muove se noi ci muoviamo, si muta se noi mutiamo, si fa nuovo se qualcuno si fa nuova creatura. La primavera incomincia con il primo fiore, la notte con la prima stella, il fiume con la prima goccia d’acqua l’amore col primo sogno».
Paolo Bonacelli recita don Primo Mazzolari. Il palco è quello del Palariviera di San Benedetto del Tronto. I circa 600 delegati delle Caritas diocesane ascoltano e applaudono. La figura del prete di Bozzolo viene rievocata - insieme con quelle di Oscar Arnulfo Romero, di don Pino Puglisi, di don Carlo Gnocchi, di don Lorenzo Milani – al termine dell’anno sacerdotale indetto da Benedetto XVI. Claudia Koll e Giorgio Marchesi leggono i brani tratti dall’audiolibro “Il cielo capovolto”, prodotto dal Centro europeo Risorse umane e Multimedia San Paolo in collaborazione con la Caritas italiana (euro 22.90).
Il funambolo si esibisce tra un brano e l’altro. A testa in giù guarda il mondo da un’altra prospettiva. Un esercizio caro anche a don Primo. «La sua capacità», scrive Mino Martinazzoli nella prefazione dell’audiolibro, era di «stare sull’argine» (per citare uno dei suoi libri più noti), non per costruire una difesa ma per attraversarlo: uno sguardo del cristianesimo oltre la frontiera. Un cristiano fino in fondo, ma senza sacrificare la libertà di coscienza, senza tacere sulle cose che non condivideva, per il quale vale più che mai l’affermazione “in veritate libertas”. Ma anche o soprattutto il suo ribaltamento “in libertate veritas”.
Un sacerdote obbediente, ma in piedi, ha ricordato anche monsignor Gianfranco Ravasi, «che ha percorso le strade di questo mondo e della storia con uno spirito che si può così riassumere: Io cammino, cantando e piangendo, uomo libero tra uomini liberi, fratello tra fratelli verso la casa dell’Eterno».
annachiara valle