Costa d'Avorio, i missionari con la gente

La parrocchia della comunità Missionaria di Villaregia, presente ad Abidjan dal 1991, ha accolto migliaia di persone nei giorni della guerra.

07/05/2011
Il centro medico della Comunità Missionaria  di Villaregia ad Abidjan (Costa d'Avorio).
Il centro medico della Comunità Missionaria di Villaregia ad Abidjan (Costa d'Avorio).

Nei giorni in cui da Abidjan, la capitale della Costa d’Avorio, arrivavano notizie di sparatorie per le strade, saccheggi e uccisioni, nel quartiere di Yopougon, periferia ovest della capitale ivoriana, la Comunità Missionaria di Villaregia, presente dal 1991, ha accolto circa 8.000 persone che cercanano nel terreno e nelle strutture della Parrocchia un posto in cui trovare protezione dagli strascichi della guerra civile scoppiata nel Paese all’indomani delle elezioni di novembre 2010.

     I 25 missionari della Comunità Missionaria, di cui 14 italiani, si stanno tuttora prodigando per offrire alla gente un luogo sicuro, per far fronte a numerose necessità delle persone ospitate e per sostenere spiritualmente e psicologicamente gli sfollati. “Abbiamo scelto di restare, di stare accanto al popolo ivoriano, come il Buon Pastore che non abbandona le sue pecore – dice padre Amedeo Porcu, missionario responsabile della Comunità di Villaregia a Yopougon - per la nostra missione non è un tempo facile. Nella nostra Parrocchia stiamo accogliendo cristiani, non cristiani, cattolici e non cattolici, di tutte le etnie. Questa gente sente di trovare qui una protezione, un rifugio, ma soprattutto si sente accolta e rispettata. Ci sembra che nel nostro centro missionario si possa ritrovare quell’unità di cui c’è veramente bisogno”.

     La situazione umanitaria continua ad essere critica. “Stiamo esaurendo le riserve d’acqua", racconta padre Amedeo, "si prega che piova per approvvigionarli. E nonostante le difficoltà, non mancano i segni di solidarietà di famiglie che portano qualcosa da mangiare o dell’acqua alla missione, sapendo che tanti vi si rifugiano. Per questo ringraziamo il Signore. Anche il vescovo ha raggiunto la nostra missione per esprimere la sua solidarietà. Abbiamo scelto di continuare con l’attività del nostro centro medico. Arrivare agli ospedali rimane difficilissimo; le persone non possono spostarsi per accedere alle cure e quando ci riescono, non trovano i medici. Il nostro centro medico sta proseguendo con l’assistenza, finché abbiamo le scorte dei medicinali”.

     Padre Amedeo Porcu lancia infine un appello: “Preghiamo perché questa terra insanguinata veda finalmente la pace. C’è un proverbio africano che recita: ‘Quando due elefanti fanno la guerra, a pagare è l’erba che c’è intorno’. Chiediamo il dono della pace”.  

Serena Sartini
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