06/12/2011
Giovani raccolti in preghiera attorno a Bibbia (foto: Thinkstock).
Sarà un misto di olandese, surinamese, turco, marocchino, inglese e caraibico la nuova Bibbia che sta per essere pubblicata in Olanda. Lo scopo è quello di avvicinare le giovani generazioni al testo sacro riscrivendolo in uno slang giovanile. Il Pentateuco, i libri storici, i libri sapienziali, i profeti, i Vangeli e gli Atti degli Apostoli avranno così un linguaggio “da strada”.
«È un’operazione ardita», ha subito commentato don Renato De Zan, docente presso il Pontificio ateneo Sant’Anselmo di Roma, «un tentativo ben mirato, ma escludente». Un’operazione simile in Italia sarebbe ancora più difficile, dicono i biblisti, sia per la diversità di linguaggio tra i giovani delle diverse parti del Paese, sia per la velocità con la quale cambia il gergo dei ragazzi. «Lo slang», ha sostenuto De Zan, «è un sub linguaggio e ciò che vale oggi domani è già invecchiato. In più quando si traduce in una lingua nazionale si opera già una sintesi, il più aderente al testo originario, di vari linguaggi perché, ad esempio, l’italiano di un operaio è diverso da quello di un agricoltore o di un professore universitario o di un ingegnere. Introdurre una “sottocategoria” come quella dello slang giovanile non credo possa avvicinare di più alla Bibbia».
Per il momento, dunque, non leggeremo Dio che dice «stai sciallo» per dire «abbi fiducia, stai sereno».
Annachiara Valle