05/07/2010
La tomba del boss della Magliana Enrico De Pedis nella basilica di Sant'Apollinare.
Per contribuire alla verità sul rapimento di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983 e coinvolta in un intrigo internazionale dai contorni ancora opachi, il Vicariato di Roma ha offerto tutta la propria disponibilità per chiarire almeno la parte riguardante l’eventuale coinvolgimento della Banda della Magliana.
Nella cripta della basilica romana di Sant’Apollinare è in effetti seppellito Enrico De Pedis, uno dei capi del famigerato clan criminale che imperversò a Roma negli anni Ottanta. E questo ha fatto sorgere il sospetto che nella sua bara possa essere nascosto qualche mistero da riportare alla luce.
Perciò con una nota, firmata dal cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per Roma, si afferma che «nulla osta da parte dell’autorità ecclesiastica a che, su richiesta dell’autorità giudiziaria italiana competente, la tomba del signor De Pedis possa essere ispezionata».
In realtà il Vicariato di Roma aveva già dichiarato il 3 ottobre 2005, poco dopo che questa vicenda era stata portata all’attenzione dell’opinione pubblica, di non volersi opporre agli eventuali accertamenti avviati dalla magistratura. Le autorità inquirenti non avevano però avanzato alcuna richiesta in merito e, d’altra parte nemmeno avevano bisogno di particolari autorizzazioni della Santa Sede, non avendo la basilica lo status della extra-territorialità.
Quel che in più la nuova nota, emessa lo scorso 2 luglio, implicitamente esprime è il disagio che pervade anche la comunità ecclesiale, da quando si è saputo che De Pedis è sepolto in un luogo sacro: viene infatti precisato che «nulla osta a che, su richiesta dell’autorità giudiziaria italiana competente o della famiglia del signor De Pedis, la salma possa essere traslata altrove».
Saverio Gaeta