22/12/2012
Padre Raniero Cantalamessa. La foto di copertina è dell'agenzia Reuters.
«Dio probabilmente non esiste. Dunque smetti di tormentarti e goditi la vita: There’s probably no God. Now stop worrying and enjoy your life»: questo pensiero, lanciato come slogan qualche anno fa da un raggruppamento di atei a Londra tramite cartelloni affissi sui bus, è stato citato da padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, nella terza predica di Avvento alla “Casa pontificia”. Il tema è stato “Vi annuncio una grande gioia. Evangelizzare mediante la gioia.
Padre Cantalamessae ha sottolineato che «l’elemento più insidioso di questo slogan non è la premessa "Dio non esiste" (che è tutta da dimostrare), ma la conclusione: "Goditi la vita!" Il messaggio sottinteso è che la fede in Dio impedisce di godere la vita, è nemica della gioia. Senza di essa ci sarebbe più felicità nel mondo! Bisogna dare una risposta a questa insinuazione che tiene lontani dalla fede soprattutto i giovani». Nella predica, pronunciata alla presenza del Papa, ha richiamato l’invito di Benedetto XVI a fare di questo Anno della fede «l’occasione per riscoprire ‘la gioia dell’incontro con Cristo’, la gioia di essere cristiani». Perciò - ha proseguito - occorre riflettere su «come evangelizzare attraverso la gioia».
Un'immagine della Gmg svoltasi a Madrid nell'agosto 2011.
«Se la Chiesa di oggi vuole ritrovare, in mezzo a tutte le angustie e le tribolazioni che la stringono, le vie del coraggio e della gioia, deve aprire bene gli occhi su ciò che Dio sta compiendo oggi stesso in lei», ha poi ha proseguito la sua meditazione sulla “gioia”. «Il dito di Dio, che è lo Spirito Santo, sta scrivendo ancora nella Chiesa e nelle anime, e sta scrivendo storie meravigliose di santità, tali che un giorno - quando sarà scomparso nel nulla tutto il negativo e il peccato - faranno, forse, guardare alla nostra epoca con stupore e santa invidia».
Spiegando il riferimento, ha aggiunto: «Non è una ‘cosa nuova e segreta’ questo soffio potente dello Spirito che rianima il popolo di Dio e suscita in mezzo ad esso carismi di ogni genere, ordinari e straordinari? Questo amore per la parola di Dio? Questa partecipazione attiva dei laici alla vita della Chiesa e all’evangelizzazione?». In particolare ha citato le «tante organizzazioni a favore dei poveri e dei sofferenti e l’anelito a ricomporre l’unità spezzata del Corpo di Cristo», come pure il fatto che «la Chiesa ha avuto una tale serie di Sommi Pontefici dotti e santi da un secolo e mezzo a questa parte e tanti martiri della fede».
Alberto Chiara