09/11/2010
Profughi africani in un centro dei Gesuiti
Nacque da un’intuizione di padre Pedro Arrupe, trent’anni fa, allora preposito generale della Compagnia di Gesù. Si chiama Jesuit Refugee Service (Jrs) e padre Arrupe spiegò che doveva “occuparsi di coloro di cui nessuno si occupa”. La prima azione del Jrs fu quella di soccorrere e aiutare i boat people vietnamiti. Da allora il numero di quanti nel mondo sono migranti forzati è aumentato in modo esponenziale: si calcola che siano circa 45milioni i migranti forzati nel mondo. E il servizio per i rifugiati dei Gesuiti continua ad occuparsi di loro. Conta progetti in 51 paesi del mondo, ha ampliato in modo significativo la propria azione nei confronti dei rifugiati: educazione, assistenza sanitaria e tutela dei diritti umani. Sono circa mezzo milione i profughi che ogni anno nel mondo vengono curati dall’organizzazione umanitaria dei Gesuiti.
Spiega padre Peter Balleis, attuale direttore del Jesuit Refugee Service: “L’accompagnamento è il cuore della nostra azione. Il nostro posto è vicino ai rifugiati, in contatto con la loro realtà: nei campi, nelle zone di conflitto e nei centri di detenzione. La vicinanza ci insegna come servire i rifugiati e tutelarne al meglio i diritti , oltre che promuovere la giustizia e la riconciliazione tra i popoli”. Secondo il JRS desta particolare allarme l’aumento della disparità economica che mette in fuga dalla povertà estrema e dalle violazioni dei diritti umani, migliaia di uomini, donne e bambini costretti a vivere in condizioni disperate e per questo spesso vittime di sfruttamento e xenofobia. Nel mondo, il JRS fornisce servizi scolastici di primo, secondo e terzo livello, nonché formazione professionale a circa 280mila migranti tra bambini, giovani e adulti e lavora in cooperazione con religiosi e laici e accogliendo persone di ogni tradizione, cultura e religione. La prima sede del Servizio rifugiati è nata in Italia a Roma 30 anni accanto alla chiesa del Gesù dove ha vissuto Sant'Ignazio di Lojola, fondatore dei Gesuiti. E' il Centro Astalli che da allora ha moltiplicato i servizi di accoglienza per i riugiati e insieme all'Alto Commissario per i profughi delle Nazioni Unite ha recentemente condannato la politica del governo Berlusconi in accordo con Gheddafi in materia di respingimenti forzati.
Alberto Bobbio