03/12/2011
Il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano
Non sarà un “mercatino di Natale” come tutti gli altri quello che si aprirà a Venezia nei prossimi giorni, da giovedì 8 a domenica 11 dicembre, presso la Scuola Grande S. Teodoro a Rialto. Metterà, infatti, a disposizione per l’acquisto molti oggetti ricevuti in dono, in questi anni, dal card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, già Patriarca di Venezia dal 2002 al 2011. Il cardinale ha infatti deciso di ridonare quanto ricevuto per attivare una raccolta di fondi destinati al sostegno del nuovo hospice che l’Opera S. Maria della Carità sta portando a termine nel complesso di Villa Elena a Mestre.
I numerosi oggetti sono stati accuratamente catalogati e suddivisi in due sezioni. La prima, che raccoglie oltre trecento doni, comporrà il mercatino a S. Teodoro e comprende, tra l’altro, presepi, oggetti e sculture in vetro di Murano, icone e immagini sacre, croci e rosari, penne e oggetti di cancelleria, targhe e medaglie commemorative, alcuni quadri e doni simbolici anche molto originali. Per ognuno di questi doni verrà indicato un “contributo minimo”, lasciando poi alla generosità dei singoli acquirenti la libertà e l’opportunità di “ampliare” l’offerta.
Per la seconda parte dei doni, dato il valore e la particolarità degli oggetti (un centinaio circa), si è scelto di seguire una diversa e più formale procedura: saranno venduti a un’asta di beneficenza che si terrà nella prossima primavera e che vedrà anche la realizzazione di un apposito catalogo per descrivere e visualizzare bene gli oggetti.
il cardinal Angelo Scola, arcivescovo di Milano
“Questi oggetti valgono doppio - spiega don Natalino Bonazza, delegato patriarcale per la città di Venezia, che sta coordinando l’iniziativa - perché hanno una storia particolare: la generosità e l’affetto dei donatori e il fatto che il Patriarca Angelo, nella stessa logica, ha scelto di spogliarsene per dare vita ad un’ulteriore opera di carità. In questo senso si è doppiamente grati a chi ha fatto questi doni, perché questo loro slancio ha così un seguito”.
Alberto Laggia