«I sacrifici servano per la ripresa»

Al termine del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, monsignor Mariano Crociata riassume le valutazioni dei vescovi sulla situazione politica, economica e sociale.

02/02/2013
Monsignor Mariano Crociata. Le foto di questo servizio, copertina inclusa, sono dell'agenzia Ansa.
Monsignor Mariano Crociata. Le foto di questo servizio, copertina inclusa, sono dell'agenzia Ansa.

«Scongiurato il baratro, i sacrifici affrontati dagli italiani devono aprire a un decisivo quanto improcrastinabile rilancio». È la riflessione del Consiglio permanente della Cei, riunitosi a Roma dal 28 al 30 gennaio. «Il Consiglio», ha spiegato il segretario della Cei monsignor Mariano Crociata, «si è soffermato sugli  accorata sugli effetti della crisi economica in termini di disoccupazione, di precariato e di indigenza e hanno sottolineato  la disponibilità della comunità cristiana a una risposta di carità connotata da reperibilità, amicizia e condivisione» chiedendo ancora una volta la difesa di «quel capitale impagabile che è la famiglia». In vista delle prossime elezioni, dice il segretario della Cei, «gli italiani non devono farsi imbrogliare da imbonitori di ogni tipo».

Da una precisa visione antropologica, dicono i vescovi, discende il «richiamo a un volto preciso di Stato, che non sia groviglio di interessi, ma rete di relazioni; ecco l’esortazione a un profilo più missionario delle parrocchie, nella convinzione che una fede pensata e vissuta genera cultura, condizione di futuro per la Chiesa come per l’intero Paese». Il consiglio ha affrontato diverse questioni compresa la nuova normativa sull’Imu e l’impegno per la catechesi e la formazione die nuovi presbiteri. Su questo punto, in particolare, la presidenza della Cei ha deciso di convocare un’assemblea straordinaria, nel novembre 2014, dedicata «alla verifica e alla riflessione circa la preparazione dei candidati al presbiterato e la formazione permanente del clero».


I vescovi hanno anche approvato una Nota sugli oratori. Il documento, intitolato Il laboratorio dei talenti si articola in tre ambiti: «memoria e attualità, fondamenti e dinamiche, impegno e responsabilità ecclesiale». Il testo, frutto del lavoro congiunto di due Commissioni Episcopali – quella per la cultura e le comunicazioni sociali e quella per la famiglia e la vita – «si inserisce nel quadro degli Orientamenti pastorali per il decennio e «costituisce un segno di riconoscimento per il servizio educativo che viene assicurato da tanti oratori e un incoraggiamento per un loro ulteriore sviluppo nelle diocesi italiane».

Il Consiglio ha proceduto anche a molte nomine: il cardinale Ruini lascia la guida del Progetto culturale al cardinale Angelo Bagnasco. Tra le altre nomine anche quella di Francesco Belletti a membro del comitato organizzatore delle Settimane sociali. L'appuntamento, che si terrà in autunno a Torino, sarà dedicato alla famiglia.



Annachiara Valle
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Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 04/02/2013 12:10

Mons.Crociata ha anche parlato dei cattolici,di fronte al problema delle elezioni, uniti ... ...."nella ricerca del bene comune che parte dai valori irrinunciabili e dalla indivisibilità dell'etica sociale e dell'etica della vita". Di nuovo il futuro cattolico-elettore assiste ad un discorso scazonte (zoppicante). Cos'è "ETICA SOCIALE? "La società è formata da persone concrete, che hanno nome e cognome,persone in carne ed ossa. Quindi prima di quel "sociale" viene il "personale", l'ETICA della PERSONA. E perchè allora non si ricorda l'etica della persona che ci ha governato negli ultimi vent'anni? Dopo le difese di Lupi e di Formigoni, quale etica si è diffusa nel nostro paese ? E il signor di Arcore ha un'etica della PERSONA non solo a livello sessuale e famigliare ( a propposito:un mese fa ad inizio campagna elettorale ha dichiarato, per raccogliere ulteriore consenso, di essere d'accordo per le famiglie gay). Oltre agli imbonitori (giusta l'osservazione di enfi) il segretario della Cei abbia il coraggio di ricordare l'etica-scandalo pubblico, di quella PERSONA, che faceva comodo a certi cattolici.

Postato da galeno il 03/02/2013 15:04

Ascoltate oggi tre febbraio (a proposito, penultima domenica di Carnevale) certe ultime "proposte" politiche, perché gli italiani non si facciano imbrogliare da imbonitori di ogni tipo credo occorrano molte preghiere, forse un miracolo..!

Postato da enfi il 02/02/2013 15:11

il segretario della Cei, «gli italiani non devono farsi imbrogliare da imbonitori di ogni tipo, ma deve dire anche chi sono questi imbonitori se no i Ciellini di cui proviene il Cardinale Angelo Scola continuano a votare per il Berlusca, alias Don Silviuzzo detto lo CURTU.Oppure per il Grillo Parlante. Meditate Vescovi meditate perchè se non lo dite chiaro questi ciellini non lo capiscono perchè, dal loro modo di porsi con saccenteria al di sopra di tutti, sono un pò duri di comprendonio. Inoltre, carissimo Cardinale Scola vedi di consigliare al DIVINO FORMIGONI di entrare in un convento di clausura così rispetterà il suo voto di Castità.

Postato da DOR1955 il 02/02/2013 09:03

Gentilissima Dott.ssa Valle, io non ritengo affatto, come da dati Istat, Eurispes e vari altri (non di parte) che giorno dopo giorno "fotografano" la situazione economico-sociale italiana sia, come scrive lei, : "Scongiurato il baratro, i sacrifici affrontati dagli italiani devono aprire a un decisivo quanto improcrastinabile rilancio». E non servono comunque i dati ufficiali; basta avere occhi attenti per vedere la situazione reale e non farsi "incantare" da chi fa promesse su promesse, dopo che ci hanno malgovernato (e mi riferisco ai governi Berlusconi e Monti, ma non tralascio i governi Prodi) in questi ultimi almeno 10 anni. Non si esce dalla crisi con le promesse, ne con le velate minacce "dopo di me il diluvio". Motto caro a Berlusconi quando era capo del governo e ripreso, sibillinamente e furbescamente da Monti qualche giorno fa (se si potrà uscire dalla crisi dipenderà da chi governerà ). Se questi signori, TUTTI, non si mettono in testa che la "priorità delle priorità" è creare posti di lavoro, in tutti i modi possibili, non si va da nessuna parte e si rischia, a breve, che la situazione possa degenerare non solo economicamente ma anche socialmente.

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