Il cardinale Scola a Famiglia Cristiana

L'arcivescovo di Milano ha visitato la sede del nostro settimanale incontrando paolini e dipendenti. Da lui un incoraggiamento a proseguire il cammino a servizio del Vangelo.

23/02/2012
Il cardinale Angelo Scola al momento del suo arrivo alla Periodici San Paolo di Milano, ricevuto da don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana.
Il cardinale Angelo Scola al momento del suo arrivo alla Periodici San Paolo di Milano, ricevuto da don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana.

«Per il credente di oggi è giunto ormai il tempo di superare la divaricazione tra fede e vita». Questo, riprendendo Paolo VI, uno dei passaggi più significativi del cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, che nel tardo pomeriggio si è recato presso la sede di Famiglia Cristiana per una visita di cortesia e uno scambio franco sulle questioni più urgenti della Chiesa. Facendo riferimento alle esperienze fondamentali dell'umano - lavoro, affetti e riposo - Scola, eminente teologo ancor prima di essere nominato vescovo, ha ritenuto profetica la decisione di mettere a fuoco proprio queste tre dimensioni nel titolo di Family 2012, il grande incontro delle famiglie che si terrà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno. Insomma, è proprio lì, sul terreno della quotidianità, che la vita degli uomini si gioca.

Si tratta in altre parole di «certificare il "sì di Dio" all'amore umano e alla nostra intelligenza per portare la gioia nel mondo», ha specificato il cardinale, sottolineando che «tutta la realtà è per tutto l'uomo» e che «il nodo fondamentale di quella che si chiama "nuova evangelizzazione" sta nel dimostrare che tutto richiama Cristo senza fratture con la realtà creata». Dunque, niente "mistica dei lontani" per i cristiani, vale a dire il sentirsi riserva protetta all'interno della Chiesa cercando di "riconquistare" alla fede, appunto, i "lontani", quelli che "non praticano". «Piuttosto puntare sulla «dimensione della gioia e della libertà, a cui i nostri contemporanei sono molto affezionati in contrapposizione al binomio verità-ragione tipico della modernità», ha poi specificato Scola. Questo fatto, secondo l'arcivescovo, «riflette esattamente la mentalità e i modi di Gesù nell'incontrare le persone: in questo abbiamo in questo tempo una grande opportunità che ci viene dal vangelo».

Un avvicinamento al dato di realtà, dunque, con un occhio di riguardo al mondo della scienza: «Non possiamo parlare ai giovani di Cristo e della fede prescindendo dalla scienza e dal dato scientifico, altrimenti rischiamo di perdere una generazione di credenti». L'osservazione del pastore, preceduta dai dati comunque non sconfortanti sulla pratica della Messa in Italia rispetto ad altri Paesi (30% di praticanti regolari, oltre il 70% vanno a Messa almeno una volta all'anno in occasione delle feste comandate o di funerali o di matrimoni), ha posto anche un limite di tempo preciso: «Abbiamo 10 anni per integrare nel cammino formativo cristiano la realtà della scienza, pena il rischio suddetto: perdere un'intera generazione».

Il cardinale Angelo Scola non ha mancato poi di fare riferimento ai mass-media, al loro essere parte essenziale e imprescindibile della cultura e del mondo attuali, un vero "ambiente vitale" in cui viviamo e ci muoviamo. Ha richiamato i giornalisti, come aveva già fatto il 28 gennaio scorso incontrando i professionisti milanesi della stampa, al tema della verità: «Il grande nemico del vostro lavoro è il verosimile, comoda scorciatoia per ingenerare il sospetto». Il riferimento esplicito, ha spiegato Scola, è a quanto alcuni giornalisti fanno passare quanto  al suo passato nel movimento di Comunione e Liberazione: «Quando fui nominato vescovo mi incontrai con don Giussani e decidemmo insieme che le nostre strade di lì innanzi si sarebbero  separate, pur nel comune amore per la chiesa», ha rivelato l'arcivescovo. «E con Formigoni da molto tempo ci vediamo solo una volta all'anno per i saluti natalizi», ha aggiunto sorridendo.

Infine, l'arcivescovo ha incoraggiato religiosi e dipendenti laici del Gruppo editoriale San Paolo a proseguire nel difficile lavoro di presentare secondo "verità" la realtà sociale, politica, ecclesiale ed economica, in continuità con la grande intuizione del beato Giacomo Alberione che fondò un giornale con un nome quanto mai attuale e profetico per l'oggi della società: Famiglia Cristiana.

Stefano Stimamiglio
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Postato da enfi il 24/02/2012 21:08

Caro Cardinale dissociati da CL perchè le persone che la rapresentano a partire da Formigoni hanno tradito il pensiero di Don Giussani che senzaltro si rivolta nella tomba a vedere come è condotta la sua creatura.

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