Pakistan e blasfemia, urge riforma

Più istruzione, meno “blasfemia”. Le minoranze religiose hanno fondato il Pakistan insieme con la maggioranza islamica. Una ricerca, dopo il caso di Rimsha Masih offre nuovi spunti.

26/11/2012
Immagini delle comunità cristiane in Pakistan. Tutte le foto sono dell'agenzia Reuters.
Immagini delle comunità cristiane in Pakistan. Tutte le foto sono dell'agenzia Reuters.

Le minoranze religiose sono “cofondatrici del Pakistan” in quanto hanno affiancato il fondatore Ali Jinnah nella campagna per l’indipendenza dall’India, nel 1947: hanno, quindi, il “diritto di cittadinanza” a tutti gli effetti, non vanno discriminate o trattate come “cittadini di seconda classe”. E la “legge di blasfemia”, che ha la sua sorgente nell’estremismo islamico, rappresenta, di fatto, un tradimento dello spirito originario della nazione pakistana. Per contrastarla, il Paese deve ripartire da un sistema educativo rispettoso dei diritti umani.


Sono le conclusioni di una nuova ricerca dal titolo La legge della blasfemia e il caso della Repubblica Islamica del Pakistan, a cura di Shahid Mobeen e N. Daniel, di prossima pubblicazione, inviata in esclusiva a Famiglia Cristiana. Il tema della blasfemia è tornato prepotentemente d'attualità in Pakistan e nella comunità internazionale, dopo l'assoluzione di Rimsha Masih, la bambina cristiana disabile che era stata ingiustamente accusata e incarcerata con false accuse.

La ricerca sulla blasfemia, svolta dagli autori per l'Istituto di studi politici S. Pio V, e pubblicata dalla casa editrice Apes, fa parte di un trittico di ricerche edite nel 2012 dal San Pio V, curate dal professor Mobeen Shahid, pakistano, docente di Pensiero e religione islamica nella Pontificia Università Lateranense. La prima ricerca, dal titolo Lineamenti di antropologia filosofica, fenomenologia della religione ed esperienza mistica islamica, è un viaggio alla scoperta della genesi del sufismo, corrente mistica islamica che promuove tolleranza, fratellanza e uguaglianza, così da contribuire alla pace tra civiltà e culture. La seconda è “Religione e libertà in Pakistan dal 1970 al 1990”, ventennio estremamente denso di avvenimenti in Pakistan, decisivo per tutta una serie di trasformazioni che hanno investito il diritto e la politica. Proprio durante questo periodo, nel 1986, è stata emanata in Pakistan, senza alcun passaggio parlamentare, la controversa “legge di blasfemia”, a cui è dedicato il terzo rapporto, inviato in esclusiva a Famiglia Cristiana, nell’imminenza della pubblicazione. 


Paolo Affatato
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