Il Papa a San Marino

Nella più antica repubblica del mondo denuncia tentazione della richezza e precarietà giovanile. Benedetto XVI ricorda i rifugiati e chiede accoglienza ai governi.

19/06/2011
Il Papa allo stadio di San Marino
Il Papa allo stadio di San Marino

Benedetto XVI arriva nel piccolo Stato incastonato nella Romagna per una visita pastorale che non è tuttavia il ventesimo viaggio all’estero del pontificato. San Marino è la più antica repubblica del mondo, fondata nel 310 da uno scalpellino Marino di origine dalmata che fuggiva dalle persecuzioni di Diocleziano. Benedetto XVI ricorda la storia e la fede di Marino che è stata garante della libertà fin da allora. San Marino è patrono della repubblica, ma per i sanmarinesi è anche “auctori libertatis”. Il Papa nella stadio olimpico della Repubblica sottolinea il “riferimento alla fede” che qui è diventatao un “fattore di edificazione etica, culturale, sociale e, in qualche modo, anche politica”. E’ stata la fede, ha esclamato che “ha creato una civiltà veramente unica”. Poi ha messo in fila i problemi che anche la società di San Marino deve considerare, provocati dai rapidi cambiamenti culturali. Ha denunciato i “modelli edonistici” che rischiano di “annullare ogni moralità”. Ha invitato a non lasciarsi sedurre dalla “tentazione” della “ricchezza”, ha parlato della crisi della famiglia e ha sottolineato il dramma del precariato nel lavoro giovanile. Poi alla recita dell’Angelus ha ricordato la Giornata mondiale del rifugiato che si celebra domani invitando le autorità civili a “garantire accoglienza e degne condizioni di vita ai rifugiati, in attesa che possano ritornare in patria liberamente e in sicurezza”.

Alberto Bobbio
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Postato da Franco Salis il 20/06/2011 14:22

Leggo: “ fede che qui è diventata un “fattore di edificazione etica, culturale, sociale e, in qualche modo, anche politica”. E’ stata la fede, ha esclamato che “ha creato una civiltà veramente unica”. Unica in che senso? Che sa come riciclare il denaro sporco? Il Papa non si vergogna di fare certe gratuite affermazioni? Il servizio poi su L’Avvenire è illeggibile è tutta una esaltazione del Papa davanti al quale anche il vescovo Luigi Negri sembra un bambino di sette anni che si compiace del proprio padre. Ma quando la capiscono che questo comportamento preclude ogni possibilità di “pastorale”? Quando la capite che i mali di oggi sono anche prodotti da questo modo di s-ragionare? E’ mai possibile che in una visita pastorale non debbano essere messe in evidenza le luci e le ombre,Tutto luce? Allora vuol dire che è tutto buio. Ancora sul servizio dell’Avvenire “Il Papa è uno dei più fini filosofi di questo secolo, e ha una forza straordinaria nell’evocare il fascino della ragione” ma santa pazienza come si fa a dire questo se troppo spesso, lo stesso Papa o il Vaticano corregge,precisa, confuta l’interpretazione volutamente arbitraria di terzi. Quando un vescovo esalta il Papa è come se fosse lo stesso Papa a farlo,perché è chiaro che lo stesso Papa non lo può fare. Si legge in Lc: 18,14 “Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato” Basta per favore

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