Un addio nel nome del Vaticano II

Benedetto XVI, Papa e vescovo di Roma, ha salutato i suoi preti raccontando la propria esperienza conciliare descrivendo quegli anni “pieni di speranza". Anche una dura accusa ai media.

14/02/2013
Il cardinale Agostino Vallini bacia l'anello al Papa, vescovo di Roma. Foto Reuters.
Il cardinale Agostino Vallini bacia l'anello al Papa, vescovo di Roma. Foto Reuters.

Le macchine dei sacerdoti romani hanno cominciato a occupare l’interno del colonnato del Bernini già poco dopo le nove. Anche se l’incontro con il clero romano era previsto alle 11.30, nessuno ha voluto correre il rischio di arrivare troppo tardi. L’incontro di Joseph Ratzinger, da Papa, con i preti della capitale è stato, di fatto, il congedo del vescovo di Roma con il suo presbiterio. Il tema, il Concilio Vaticano II, era stabilito già da tempo, ma ha assunto un significato diverso dopo l’annuncio delle dimissioni. L’incontro è stato un po’ come la ricapitolazione del pontificato che ha avuto come tema centrale proprio il Concilio Vaticano II al quale Joseph Ratzinger partecipò da perito del cardinale di Colonia Josef Frings.

È entrato appoggiandosi a un bastone, Papa Ratzinger, accolto dal cardinale vicario Agostino Vallini e da un lungo, caloroso applauso. Benedetto XVI ha subito ringraziato per “il vostro affetto, per l’amore grandissimo per il Papa” e ha tranquillizzato i sacerdoti: “Anche se rimango nascosto per il mondo sono sempre vicino in preghiera a tutti voi e voi sarete vicini a me”. “Questa mattina”, aveva esordito il cardinale Vallini, “abbiamo nel cuore sentimenti simili a quelli degli anziani di Efeso chiamati da Paolo a Mileto per ascoltare le sue parole di congedo”. E poi ha aggiunto, ripetendo le parole di San Paolo: “Voi sapete come mi sono comportato, ho servito il Signore in tutta umiltà tra lacrime e prove”. Quando poi il Papa ha preso la parola i ricordi degli anni conciliari sono diventati una vera lezione sul Vaticano II. Il dialogo ecumenico e interreligioso, il rapporto con gli ebrei dopo gli anni del nazismo. Il Papa, dopo aver ammesso che anche tanti cristiani hanno preso parte alla persecuzione degli ebrei, ha sottolineato che proprio per questo andava rafforzata la coscienza dei cristiani, perché “i cristiani veri si sono opposti alle persecuzioni e al nazismo”.

Sacerdoti della diocesi di Roma aspettano di varcare i check point in piazza San Pietro per entrare nella Basilica e incontrare Benedetto XVI, Papa e vescovo di Roma. Foto Reuters.
Sacerdoti della diocesi di Roma aspettano di varcare i check point in piazza San Pietro per entrare nella Basilica e incontrare Benedetto XVI, Papa e vescovo di Roma. Foto Reuters.

Nel corso della lunga lectio anche il tema della collegialità che “non è una lotta di potere, ma una ricerca di completezza nel corpo della Chiesa” e della lettura delle “sacre Scritture nello spirito del Concilio che non è ancora completa”. Poi anche una dura accusa ai media. “All’esterno è arrivato il Concilio dei media per i quali il Concilio era una lotta di potere all’interno della Chiesa e loro hanno preso posizione per quella parte che era a loro confacente, ma il vero Concilio era quello dei padri che si sono mossi all’interno della fede per il bene della Chiesa e non per il potere”. All’esterno, una lunga coda di pellegrini è ancora in fila al metal detector. Da quando si è diffusa la notizia delle dimissioni, migliaia di fedeli, spontaneamente, hanno cominciato a visitare San Pietro sostando, all’interno, di fronte alla cappella che ospita la tomba di Giovanni Paolo II. “Gli vogliamo bene, forse oggi di più che durante questi anni”, è il commento più sentito. 

Annachiara Valle
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