02/07/2010
Mons. Kurt Koch, capo dell'ecumenismo.
Cambia la squadra di Benedetto XVI che rafforza anche l’impegno per una nuova evangelizzazione nei Paesi occidentali con la costituzione di un inedito Pontificio consiglio affidato al vescovo Rino Fisichella. Il Papa in due giorni ha proceduto a cambiare il prefetto della Congregazione dei vescovi, ruolo chiave nel governo della Chiesa a livello mondiale, il capo dell’ecumenismo, il nunzio in Polonia, il presidente dell’Accademia per la Vita e il rettore della Pontificia Università Lateranense.
Il cardinale bresciano Giovanni Battista Re, prefetto dei vescovi, è andato in pensione e al suo posto Ratzinger ha messo il canadese Marc Ouellet, arcivescovo di Quebec. Re, personalità di primo piano della Curia romana per tutto il pontificato di Wojtyla, prima in Segreteria di Stato e poi alla Congregazione dei vescovi lascia il posto ad un uomo che ha certamente meno conoscenza dei meccanismi interni della Curia romana e meno esperienza nei rapporti con le Conferenze episcopali e le nunziature. Ma è uno dei cardinali oggi più vicini a Papa Benedetto. Allievo di von Balthasar, il teologo gigante del Novecento, è membro delle redazione di Communio la rivista fondata tra gli altri da Joseph Ratzinger. Al vertice del Pontificio consiglio per l’ecumenismo al posto del cardinale Walter Kasper arriva il teologo svizzero e arcivescovo di Basilea Kurt Koch.
Al nuovo Pontificio Consiglio per l’evangelizzazione dell’Occidente arriva Rino Fisichella, che lascia l’Accademia per la vita all’attuale cancelliere, monsignor Carrasco de Paula, medico, filosofo e teologo spagnolo dell’Opus Dei e la Pontificia Università Lateranense, di cui era rettore, al salesiano don Enrico Dal Covolo, finora docente di letteratura cristiana alla Pontificia Università Salesiana, a cui il Papa aveva fatto predicare gli esercizi spirituali alla Curia durante l’ultima Quaresima. Nunzio in Polonia va monsignor Celestino Migliore, finora osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite a New York. Benedetto XVI ha anche inviato una lettera in latino al suo Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, che festeggia i 50 anni di messa, per ringraziarlo per il suo “grande impegno e perizia” in un momento in cui la Chiesa sta attraversando “tempi difficili”.
Alberto Bobbio