23/09/2012
Papa Benedetto XVI. Tutte le foto di questo servizio, copertina inclusa, sono dell'agenzia Ansa.
«La logica di Dio è sempre “altra” rispetto alla nostra». Nell’Angelus domenicale recitato, come di consueto in questo periodo, dal balcone del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, Benedetto XVI ha sintetizzato con questa affermazione l’odierna lettura liturgica del Vangelo di Marco, nella quale Gesù comincia a parlare apertamente di ciò che gli accadrà alla fine, annunciando in modo sempre più chiaro il destino che l’attende e la sua intrinseca necessità.
Commentando la frase relativa ai discepoli che «però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo», il Pontefice ha sottolineato che «appare evidente che tra Gesù e i discepoli c’è una profonda distanza interiore; si trovano, per così dire, su due diverse lunghezze d’onda, così che i discorsi del Maestro non vengono compresi, o lo sono soltanto superficialmente». E addirittura «l’apostolo Pietro, subito dopo aver manifestato la sua fede in Gesù, si permette di rimproverarlo perché ha predetto che dovrà essere rifiutato e ucciso».
Tutto ciò, ha spiegato papa Ratzinger, mostra che «seguire il Signore richiede sempre all’uomo una profonda conversione, un cambiamento nel modo di pensare e di vivere, richiede di aprire il cuore all’ascolto per lasciarsi illuminare e trasformare interiormente». E un punto-chiave della differenza tra Dio e l’uomo è l’orgoglio: «In Dio non c’è orgoglio, perché egli è totale pienezza ed è tutto proteso ad amare e donare vita; in noi uomini, invece, l’orgoglio è intimamente radicato e richiede costante vigilanza e purificazione».
Al termine della preghiera mariana, Benedetto XVI ha ricordato che ieri, nella città francese di Troyes, è stato proclamato beato il sacerdote Louis Brisson, fondatore delle Oblate e degli Oblati di San Francesco di Sales. Quindi ha nuovamente ringraziato tutti i fedeli che hanno pregato per la buona riuscita del suo recente viaggio in Libano, sollecitandoli a pregare ancora «per i cristiani mediorientali, per la pace e per il dialogo sereno fra le religioni».
Fra i pellegrini italiani presenti c’erano i soci della Confederazione nazionale Coltivatori diretti, ai quali il Papa ha espresso «apprezzamento per il vostro impegno in favore della salvaguardia del creato», i fedeli della parrocchia di Sant’Agostino in Bisceglie, nel centenario della sua istituzione, e la sezione di Perugia dell’Associazione maestri cattolici.
Saverio Gaeta