La Caritas per la Libia

Dopo l'appello di ieri di Benedetto XVI, un comunicato della Caritas parla degli aiuti che sono attualmente in atto per sollevare la popolazione dagli esiti infausti della guerra civile

08/08/2011

«Il mio pensiero va anche alla Libia, dove la forza delle armi non ha risolto la situazione. Esorto gli Organismi internazionali e quanti hanno responsabilità politiche e militari a rilanciare con convinzione e risolutezza la ricerca di un piano di pace per il Paese, attraverso il negoziato ed il dialogo costruttivo». L'accorato appello di Benedetto XVI dal balcone di Castelgandolfo durante l'Angelus di ieri ha richiamato l'attenzione dei media su una guerra "dimenticata" che si combatte a un pugno di miglia dalla Sicilia. Una guerra sopraffatta mediaticamente dall'immancabile gossip estivo e dalle altre "guerre" finanziarie e politiche che si combattono nei cortili di casa nostra.

Caritas italiana, avvalendosi dei suoi numerosi contatti in loco, ricorda in un comunicato che «in Libia viveri e benzina scarseggiano», che «a Tripoli comincia a mancare l'elettricità e diventa difficile conservare i viveri, soprattutto adesso che è estate» e che di conseguenza «i prezzi subiscono notevoli aumenti». Caritas ricorda anche che il lavoro delle chiese locali prosegue «soprattutto grazie alle religiose rimaste nel Paese» e che «proseguono incessanti le attività umanitarie – soprattutto quelle di prima emergenza – delle Caritas locali nelle aree di crisi in Nord Africa e in Medio Oriente». Qui la Caritas sta operando ormai dall'inizio del conflitto aiutando molte persone originarie dell'Asia e dell'Africa sub-sahariana, monitorando (da metà luglio) la situazione giuridica ed igienica dei profughi e rafforzando i progetti di accompagnamento e di aiuto ai profughi sub-sahariani nel campo profughi di Shousha presso Ben Garden e in altre località. Al confine fra Tunisia e Libia la Caritas offre poi un servizio di informazione e aiuto immediato per il rimpatrio e la cura dei casi più critici. Caritas Tunisia ha aiutato finora con medicine e prodotti igienici oltre tremila persone. Al confine tra Egitto e Libia, invece, l'ente distribuisce viveri e acqua a più di 2.000 persone al giorno. Al confine meridionale con il Niger vengono infine assistite circa 4.000 persone.

Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite
- C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: "Emergenza Nord Africa 2011".
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
- UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119;
- Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474;
- Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384;
- Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113;
- CartaSi (VISA e MasterCard) telefonando al n. 06 66177001 (orario d’ufficio).

Stefano Stimamiglio
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