Bagnasco: "Rigore, ma con equità"

Nella prolusione al Consiglio permanente dei vescovi, il cardinale Bagnasco ha indicato le sfide dell'attuale momento socio-politico. L'anno della fede e il tempo di Quaresima.

26/03/2012
Il cardinale Angelo Bagnasco (foto Ansa).
Il cardinale Angelo Bagnasco (foto Ansa).

«Riscoprire il bene comune come “universale concreto”» e «riconsegnare un profilo forte alla nostra comunità nazionale, che si rifrange nei mille territori». Sono queste le due sfide dell’attuale momento socio-politico, che il cardinale Angelo Bagnasco ha indicato nell’odierna prolusione dinanzi al Consiglio permanente della Cei, nella prima sessione dopo essere stato confermato da Benedetto XVI per un altro quinquennio alla presidenza dell’episcopato italiano.

Clicca qui e leggi il testo completo della prolusione del card. Bagnasco
L’arcivescovo di Genova si è soffermato sul tempo di Quaresima che la Chiesa sta vivendo, «icona dell’esistenza e scuola per imparare a vivere come ha fatto Gesù, senza scappatoie: o il potere e i suoi derivati, o la croce in vista della Risurrezione». Quindi ha sottolineato che il prossimo Anno della fede «non potrà risolversi in una mera manutenzione pastorale o in un dispiegamento iper-organizzativo», ma dovrà essere «un interrogarsi in profondità su chi è Gesù Cristo per noi che viviamo in contesti da secoli segnati dal cristianesimo, eppure ci ritroviamo oggi svagati e saturi di mille altre cose».

La situazione di crisi economica lo ha spinto a un appello a giovani e famiglie affinché siano protagonisti del cambio di passo del Paese. Al gGoverno va una precisa richiesta dei vescovi: «Tenere insieme equità e rigore», avviando sollecitamente «la sospirata fase di ripresa e degli investimenti in grado di creare lavoro, che è la priorità assoluta. L’approccio finanziario, infatti, senza concreti e massicci piani industriali, sarebbe di ben corto respiro».

Un preciso riferimento il cardinale Bagnasco lo ha riservato anche a temi d’attualità che hanno recentemente interpellato la Cei. Anche grazie all’otto per mille, ha detto, è garantita «la tenuta delle reti di prossimità e pronto intervento che la comunità cristiana assicura indistintamente a utilità di tutti». Per quanto riguarda invece il tema dell’Ici sui beni ecclesiastici, si è arrivati «a un approdo soddisfacente che, eliminando le sia pur remote ma possibili zone d’ombra, indurrà a superare eventuali situazioni di ingiusto trattamento, sottraendo argomenti a polemiche sgradevoli e devianti, fondate talora su vere e proprie menzogne».

In questi giorni il Consiglio permanente rifletterà fra l’altro sul tema del Convegno ecclesiale che si terrà a Firenze nel 2015, sul programma dell’Assemblea generale della Cei di maggio, su una Nota su fidanzamento e preparazione al matrimonio, sulla costituzione di un Ufficio nazionale per l’apostolato del mare e sulla proposta di un documento pastorale sugli oratori.

Saverio Gaeta
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