16/08/2010
Frère Roger, fondatore della comunità di Taizé (fotografie di Sabine Leutenegger).
La comunità monastica di Taizé ha celebrato ieri il 70° anniversario della sua nascita e il 5° dalla morte del suo fondatore, frère Roger Schutz, ucciso il 16 agosto del 2005 da una donna con gravi problemi psichiatrici. Con un pellegrinaggio al locale cimitero accompagnato da oltre 5.000 pellegrini, la comunità, formata da circa un centinaio di fratelli cattolici e di altre confessioni cristiano-evangeliche
provenienti da trenta nazioni, ha così voluto fare memoria del suo fondatore e del prodigio realizzato da Dio attraverso l'opera di un uomo semplice e profondo, immerso in Dio e suo testimone fra gli uomini, autentica figura profetica del '900, sostenitore nei fatti del movimento ecumenico che vedrà un suo approdo fondamentale nel Concilio Vaticano II.
Benedetto XVI ha voluto rendere omaggio alla memoria di frère Roger con un messaggio fatto pervenire a frère Alois attraverso il Segretario di Stato vaticano, cardinal Tarcisio Bertone: «Instancabile
testimone del Vangelo di pace e di riconciliazione, frère Roger è stato un pioniere sul difficile cammino verso
l'unità tra i discepoli di Cristo». Altri messaggi sono pervenuti significativamente dal patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, dal Patriarca Kyrill di Mosca, dall'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, da Ishmael Noko, segretario generale della Federazione luterana mondiale, da Setri Nyomi, segretario generale della Comunione mondiale delle Chiese riformate e da Olav Fykse-Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese.
Migliaia di ragazzi durante l'anno a Taizé e, in inverno, nei vari appuntamenti fissati dalla comunità (il 33° Incontro Europeo avrà luogo dal 28 dicembre 2010 al 1° gennaio 2011 a Rotterdam mentre il 2° Incontro Sudamericano è organizzato dall'8 al 12 dicembre a Santiago del Cile) si incontrano per pregare, meditare la Parola, incoraggiare ed essere incoraggiati nei propri cammini di vita. Ragazzi e ragazze di ogni provenienza, da tutti gli angoli del mondo, di tutte le confessioni.
In occasione della commemorazione un ragazzo italiano, originario di Trento e da anni frequentatore di Taizé, ha fatto il suo ingresso pubblico nella comunità ricevendo la classica veste bianca che portano i fratelli e le sorelle.
Stefano Stimamiglio