La politica contro i poveri

Il direttore della Caritas italiana, mons. Nozza, denuncia in Parlamento che i poveri sono dimenticati. Il problema banalizzato o negato. Bisogna cogliere i reali bisogni della gente.

15/10/2011
Il direttore della Caritas mons. Vittorio Nozza
Il direttore della Caritas mons. Vittorio Nozza

Mentre l’aula di Montecitorio vota l’ennesima fiducia, la Caritas italiana va in Parlamento per ricordare con un seminario i 40 anni dalla sua fondazione e ai deputati monsignor Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, ribadisce che i poveri in Italia sono dimenticati. Nozza ha parlato di disagio analizzando le scelte della politica: “Gli impegni e le decisioni della politica in questi ultimi anni hanno impoverito il territorio e le risposte non hanno fatto fronte ai momenti di crisi”. Inoltre le istituzioni hanno usato le “convenzioni con i volontari” per alleggerire  “l’onere dei servizi”.

Nozza ha parlato di “contrasto” con la Caritas quando “la politica ha banalizzato o negato il problema, cancellandolo dall’agenda politica, e confidando solo nelle virtù taumaturgiche del mercato”. La Caritas, che lunedì presenterà l’ XI Rapporto sulla povertà in Italia, redatto insieme alla Fondazione Zancan, spiega che l’Italia è “ben lontana dal trovare una soluzione efficace nella lotta alla povertà”. Nozza ha spiegato che è “indispensabile” trovare “forme di sostegno economico alle famiglie al di sotto di un certo reddito, così come accade in tutti i Paesi europei, tranne la Grecia”. Il direttore della Caritas ha sollecitato il Parlamento e il governo ad avviare un processo “capillare” di analisi delle diverse situazioni regionali attraverso “un’osservazione costante del territorio che colga i reali bisogni delle persone”.

Alberto Bobbio
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Postato da greve il 15/10/2011 17:14

Ma perchè la caritas perde tempo con i signori del palazzo? Cosa gliene importa a loro dei problemi della gente? Come hanno dimostrato, loro si preoccupano solo di tutelere se stessi e i loro amici. E che dire di quei parlamentari che si autodefiniscono cattolici, cosa hanno fatto per meritarsi tale appellativo. Non si rendono conto che sono stati messi li come specchietti per le allodole, per abbindolare monsignori e cardinali. Mons. Nozza, se vuole degnamente ricordare i 40 anni della Caritas, vada in mezzo alla povera gente, riceverà certamente più soddisfazione. Gyusi

Postato da FRANCO PETRAGLIA il 15/10/2011 16:57

Carissimo e stimatissimo Dott. Bobbio, Condivido pienamente la denuncia presentata in parlamento dal Direttore della Caritas, Mons. Vittorio Nozza. Mi fa tanta rabbia vedere tanti ricchi lottare ogni giorno contro le malattie del benessere, mentre ci sono milioni di poveri in Italia che debbono lottare per sbarcare il lunario. Quasi una sopravvivenza. E' una terribile ingiustizia al cospetto di Dio. Siamo capaci di infiammarci e spendere fior di quattrini per un campionato del mondo o altri spettacoli, ma non riusciamo ad intenerire i nostri cuori di fronte a tanta grave miseria e povertà. Il governo attuale, affaccendato in ben altre faccende, trovi , hic et nunc,tutte le possibili soluzioni: investimenti, sviluppo, aiuti, affinchè questi poveri cristi non soffrano situazioni particolarmente penose:fame, miseria e gravi disagi. Mia nonna mi diceva sempre, dopo l'ultimo periodo bellico, che il sazio non crede al digiuno. Solo se riusciamo ad eliminare questa piaga sanguinante della nostra tormentata nazione, possiamo dire di aver lavorato per la civiltà ed il progresso di tutta l'umanità. Mi rendo conto che è questione di coscienza! Con molte cordialità e stima. Franco Petraglia -Cervinara (AV)

Postato da Franco Salis il 15/10/2011 14:15

Vorrei segnalare alcune cose: primo, vi sono categorie di cittadini che per patologia hanno diritto ad una indennità ma la loro patologia impedisce di sottoporsi a visite e fasi burocratiche e rimangono senza alcunché. Altre categorie pur percependo l’indennità,ma per la loro patologia non sono in grado di gestirla con la dovuta economicità .Costoro sono rifiutati anche dalla Caritas “per essere men belli”.Non voglio dire che la Caritas debba ugualmente offrire loro il pasto,ma altre strutture devono intervenire per prendere “in carico” questi soggetti. E' del tutto inutile che Nozza faccia presente queste situazione ai parlamentari,ecco infatti la risposta unanime,"E' vero,ha ragione,vediamo di presentare un emendamento,stia sicuro",ma girato l'angolo fanno il gesto di Bossi. Infine cronaca apparsa in TV ieri (non mi ricordo quale canale) una famiglia anagraficamente giovane,con tre figli,desideravano il quarto,ma sono arrivati quattro gemelli (ma quando è che la natura capirà che i numeri ordinari sono diversi da quelli cardinali?).Con lo stipendio di 1200 Euro mensili tirava avanti e pagava il mutuo,ma essendo stato licenziato non ha potuto pagare il mutuo e la banca gli ha pignolato (spero solo pignolato) la casa e sono andati ad abitare dai familiari di origine (strano che non abbiano riconosciuto a questa famiglia la possibilità, prevista da legge di utilizzare la casa, sino a sei mesi dopo la vendita all’asta).Certamente non è la banca che si deve far carico di queste situazioni,ma altre strutture pubbliche.Comunque lo stesso pignolamento è un fatto che in una società civile è pazzesco.Vorre inviare un caro saluto a quei commentatori che affermano che la povertà non esiste perchè se uno viene licenziato ha 800 € di indennità e sta bene. E' tempo di castagne,secondo consuetudine di molti luoghi ,quelle che cadono sulla pubblica via,possono essere tranquillamente raccolte senza commettere alcun reato. Datevi da fare,"imboccatevi le maniche" e avrete il cibo dei poveri gratis!Buon week end !

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