26/08/2012
Il cardinale Salvatore De Giorgi.
Attenti «ai segni dei tempi» per essere sempre più «laboratorio della globalizzazione della solidarietà e della carità». Benedetto XVI nel suo discorso ai partecipanti alla VI assemblea del Fiac sprona i soci di Azione cattolica a essere protagonisti della «nuova evangelizzazione, corresponsabili e non semplicemente collaboratori».
Al termine dei lavori, che si sono tenuti in Romania, a Iasa, dal 22 agosto fino a stamattina, il cardinale Salvatore De Giorgi, già assistente nazionale dell'Azione cattolica e attualmente membro della commissione cardinalizia voluta da Benedetto XVI per fare luce sulla fuga di documenti dal Vaticano, ha ricordato le parole del Papa e ha aggiunto che «il mondo nel quale viviamo è caratterizzato da chiusure e rifiuti, modi di pensare e di vivere che sono lontani da Dio, ma anche da aperture e possibilità nuove di annunzio che non possiamo ignorare».
Nel ricordare il contributo dell'Ac nell'attuazione del Concilio, il cardinale De Giorgi ha ribadito che siamo chiamati ad annunziare il Vangelo «non da soli, ma insieme a tutte le componenti della Chiesa, con la grazia della comunione che rende l’annunzio credibile e con la forza della compartecipazione e della corresponsabilità che lo rende attraente ed efficace, come lo fu nella prima comunità cristiana. È questa la caratteristica più ecclesiale dell’Ac, nella quale i rapporti familiari tra laici e pastori, auspicati dal Concilio, hanno la garanzia di una lunga storia consolidata dall’esempio di laici e di pastori santi».
Il Forum internazionale dell'Azione cattolica riunisce rappresentanti dei 50 Paesi del mondo in cui l'Ac è presente con una organizzazione già riconosciuta o in via di strutturazione e, nel corso di quest'ultima assemblea ha ammesso due nuovi Paesi la Repubblica centroafricana e il Congo Brazzaville.
Annachiara Valle