Antiriciclaggio, bene la Santa Sede

«Una pietra miliare nel nostro costante impegno», è il commento di monsignor Balestrero sui risultati del Rapporto Moneyval. Ma il Consiglio d'Europa propone ulteriori raccomandazioni.

18/07/2012
Monsignor Ettore Balestrero, sottosegretario vaticano per i rapporti con gli Stati.
Monsignor Ettore Balestrero, sottosegretario vaticano per i rapporti con gli Stati.

«Una pietra miliare nel nostro costante impegno di coniugare l’impegno morale con l’eccellenza tecnica». Monsignor Ettore Balestrero, sottosegretario vaticano per i rapporti con gli Stati, ha definito in questo modo il Rapporto pubblicato oggi dal Consiglio d’Europa con la valutazione degli esperti di Moneyval sulle misure di prevenzione del riciclaggio del denaro e del finanziamento del terrorismo adottate dalla Santa Sede.

«Abbiamo compiuto un passo definitivo, ponendo le fondamenta di una “casa”, ossia di un sistema di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, che sia solido e sostenibile», ha spiegato durante un briefing nella Sala stampa vaticana. «Ora vogliamo costruire compiutamente un “edificio” che dimostri la volontà della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano di essere un partner affidabile nella comunità internazionale».


Il Vaticano aveva emanato il 1° aprile 2011 una prima versione della legge concernente la prevenzione e il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo. In seguito alla visita di Moneyval del novembre scorso, la legge è stata celermente rivisitata alla luce dei primi riscontri dei valutatori e il testo emendato è entrato in vigore il 25 gennaio 2012.

Il risultato della ulteriore verifica, spiega un comunicato del Consiglio d’Europa, è il seguente: «Delle 49 raccomandazioni oggetto di valutazione, 4 sono considerate non applicabili a causa delle caratteristiche uniche della Santa Sede/Stato della Città del Vaticano. Conseguentemente, delle 45 raccomandazioni reputate applicabili, la Santa Sede è stata giudicata: non conforme o parzialmente conforme a 23 (51%) e conforme o largamente conforme alle rimanenti 22 (49%)».

Pur riconoscendo che «la Santa Sede ha percorso una lunga strada in un periodo di tempo assai breve e molti degli elementi costitutivi del proprio sistema sono ora formalmente in vigore», il Consiglio d’Europa afferma che «vi sono tuttavia alcune importanti questioni che devono essere affrontate per poter provare pienamente l’effettività del sistema».

Fra queste, viene sottolineato che «la base legislativa per la vigilanza deve essere ulteriormente rafforzata», che «il riciclaggio di denaro è stato pienamente criminalizzato in sintonia con gli standard Gafi, sebbene la sua effettiva attuazione debba ancora essere accertata» e che «46 organizzazioni senza scopo di lucro operano all’interno della Santa Sede/Stato della Città del Vaticano. Le responsabilità dell’Aif dovrebbero essere estese al monitoraggio di questo settore con un approccio basato sul rischio e con il necessario accesso ai rilevanti documenti e bilanci d’esercizio».

Saverio Gaeta
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