Medio Oriente, l'appello del Papa

«L'odio e la violenza non sono la soluzione», dice Benedetto XVI nell'udienza generale del mercoledì incoraggiando «iniziative e sforzi di quanti stanno cercando di ottenere una tregua»

21/11/2012
Una pattuglia israeliana nei pressi di Ramallah. Foto Reuters. L'immagine di copertina, invece, è dell'agenzia Ansa.
Una pattuglia israeliana nei pressi di Ramallah. Foto Reuters. L'immagine di copertina, invece, è dell'agenzia Ansa.

Mentre il rumore delle armi non cessa e la diplomazia internazionale fatica, il Papa fa appello per la pace in Medio Oriente. «Seguo con grave preoccupazione l'aggravarsi della violenza tra israeliani e palestinesi della Striscia di Gaza», ha detto Benedetto XVI a conclusione della consueta udienza generale in Vaticano. «Insieme al ricordo orante per le vittime e per coloro che soffrono, sento il dovere di ribadire ancora una volta che l'odio e la violenza non sono la soluzione dei problemi», ha proseguito Benedetto XVI tra gli applausi dei diecimila fedeli raccolti in aula Paolo VI.

«Inoltre – ha detto in trasparente riferimento all’iniziativa dell’Egitto, spalleggiata dagli Stati Uniti – incoraggio le iniziative e gli sforzi di quanti stanno cercando di ottenere una tregua e di promuovere il negoziato. Esorto anche le autorità di entrambe le parti ad adottare decisioni coraggiose in favore della pace e porre fine a un conflitto con ripercussioni negative in tutta la regione medio-orientale, travagliata da troppi scontri e bisognosa di pace e riconciliazione», ha concluso Ratzinger tra nuovi applausi.  

Papa Benedetto XVI benedice i presenti al termine dell'udienza generale del mercoledì. Foto Reuters.
Papa Benedetto XVI benedice i presenti al termine dell'udienza generale del mercoledì. Foto Reuters.

E’ la prima volta che il Papa interviene sulla ultima crisi in Terra Santa. L’attenzione della Santa Sede alla regione, però, è sempre stata alta. Durante il suo viaggio di settembre in Libano, in particolare, Benedetto XVI aveva scandito: «Possa Dio concedere al vostro Paese, alla Siria e al Medio Oriente il dono della pace dei cuori, il silenzio delle armi e la cessazione di ogni violenza! Possano gli uomini comprendere che sono tutti fratelli».  Alla odierna udienza, che cade nel giorno in cui esce il suo libro sulla “Infanzia di Gesù”, il Papa ha proseguito un ciclo di catechesi sul tema della fede. «E’ falso il pregiudizio di certi pensatori moderni, secondo i quali la ragione umana verrebbe come bloccata dai dogmi della fede», ha detto Ratzinger, difendendo la “ragionevolezza” della fede. In questo senso, per Benedetto XVI vanno “incoraggiate” le ricerche scientifiche perché la fede “coopera” con la scienza, chiedendole di “rinunciare” solo a «quei tentativi che – opponendosi al progetto originario di Dio – possono produrre effetti che si ritorcono contro l’uomo stesso».

Nella giornata in cui la Chiesa celebra le claustrali, infine, il Papa ha invitato i fedeli a non far mancare ai monasteri di clausura «il necessario sostegno spirituale e materiale».

Iacopo Scaramuzzi
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Postato da Teresi Giovanni il 21/11/2012 20:49

Fare la guerra per ideologie politiche-religiose diverse e uccidere un proprio simile è follia, follia dell’uomo sapiens che perde tale appellativo per ridursi a feroce animale. Condivido il discorso del Pontefice Benedetto XVI e in modo particolare un passo del Suo discorso: «E’ falso il pregiudizio di certi pensatori moderni, secondo i quali la ragione umana verrebbe come bloccata dai dogmi della fede» Così, desidero far conoscere una recente mia lirica dal titolo “Non uccidere il tuo simile!” per condannare quell’atto vile che è la guerra. "Un grido di dolore s’imprime nell’anima,/i futuri giorni sempre macchiati di sangue! e le nazioni in clima imperturbabile, nel buio/della crisi, guardano la concorrenza, il profitto./Si sotterrano i valori della vita,/dell’amore, dell’amicizia divenuti amorfi per l’essere sempre più solo, più povero./Si costruiscono sempre più armi per uccidere il tuo simile;/follia! follia dell’homo sapiens/che non riconosce se stesso, il suo futuro. Barriere d’inimicizia tra confini/senza libertà, senza dialogo,/profughi nel nulla … ed il nulla dietro la porta che chiusa rimane/all’urlo del vicino, della donna, del bambino perché di pelle diversa./La dolorosa storia della Shoah, l’orrore/della bomba di Hiroshima, la morte delle World Trade Center,/nulla t’hanno insegnato?/Amico della porta accanto! guarda per una volta l’avvenire di tuo figlio,/l’amore che muove l’universo,/il bene senza prezzo nascosto tra le pieghe della terra./Spalanca la porta dell’amicizia, della fratellanza/senza paura del tuo simile, che guarda con gli stessi occhi/l’indifferenza, il sopruso, l’odio/in quel freddo e tetro mondo di morte delle armi./Sotterra, tu politico, che governi le nazioni/l’ignominia della guerra, ascolta la voce del tuo Dio:/“Non uccidere il tuo simile!” Giovanni Teresi

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