Messa in latino, ma non contro il Concilio

Pubblicate le regole per la celebrazione con il rito antico. Chi la chiede deve stimare il Concilio e il Papa. Non è apertura ai lefebvriani.

13/05/2011
Il teologo Joseph Raztinger durante il Concilio Vaticano II
Il teologo Joseph Raztinger durante il Concilio Vaticano II

Chi chiede di poter celebrare la messa in latino,secondo il vecchio rito pre-conciliare, non deve essere contro il Concilio Vaticano II, né contro il Papa. E’ la precisazione più importante contenuta nell’Istruzione pubblicata dal Vaticano sulle regole da seguire per la celebrazione della messa con il rito antico, che era stata autorizzata dal Papa quasi quattro anni fa. I sacerdoti che la voglio celebrare non hanno bisogno di particolari autorizzazioni, ma devono saperlo fare, conoscere bene il latino e parlarlo altrettanto bene in modo da far capire tutte le parole. Ma anche per i sacerdoti vale la regola dei fedeli. Cioè se sono tradizionalisti contro il Vaticano II e contro il Papa non possono celebrare. 

L’Istruzione prevede che nelle diocesi dove vi siano “gruppi di fedeli stabili” che chiedono di celebrare secondo il vecchio canone i vescovi devono “adottare le misure necessarie per garantire” la liturgia. Si può celebrare la Messa antica anche in “santuari e luoghi di pellegrinaggio”. Nel caso di pochi fedeli sarà il vescovo ad individuare una chiesa in cui possono riunirsi. L’Istruzione spiega che si può usare anche per i sacramenti, ma non per l’ordinazione dei preti. La pubblicazione dell’Istruzione non ha nulla a che fare con il contenzioso tra la Santa Sede e i lefebvriani. Il Papa ha tolto la scomunica di Giovanni Paolo II, ma non ci sono passi concreti su ciò che la Chiesa chiede, cioè l’accettazione del Vaticano II. Una commissione bilaterale è stata costituita un anno fa, finora senza risultati. E i lefebvriani hanno pesantemente criticato Benedetto XVI per aver beatificato Giovanni Paolo II.

Alberto Bobbio
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Postato da Franco Salis il 16/05/2011 09:13

Per la redazione,avevo inviato ieri questo post,ma non è apparso:se non lo ritenete idoneo alla rivista ,cassetelo pure,ma se è per errore reinseritelo,grazie. Per me ,sarebbe stato sufficiente solo “Chi chiede di poter celebrare la messa in latino,secondo il vecchio rito pre-conciliare, non deve essere contro il Concilio Vaticano II, né contro il Papa”. Punto e basta. La più recente messa in latino è stata quella che ho udito in occasione della beatificazione di Papa Paolo II,ma era accompagnata da una traduzione istantanea in italiano. Immagino che essendo in mondo visione(o sbaglio?) anche gli altri popoli abbiano potuto sentire le parole del Papa (in carica) nella loro lingua. Io per natura “tendo a mettere in discussione ordini e ordinamenti” così è scritto nel mio foglio matricolare (servizio militare da coscritto). Ancora non sono riuscito a determinare se è un pregio o un difetto. Pregio perché nel Vangelo sta scritto “dite così e così tutto il resto appartiene al maligno” Del resto una comunità non può vivere senza regole. Allora riduciamole all’essenziale. Cara tamara 14.05.2011 12.05 la “valorizzazione del patrimonio inestimabile” è roba da specialisti. Il tuo parroco la pensa come me? Andrai in un luogo, che senz’altro esisterà nella tua diocesi, e darai il tuo contributo. Il fatto è che non voglio vedere le vecchiette che storpiano il latino senza capire e di conseguenza potersi rapportare a Dio. Ricordo circa venticinque anni fa,quando l’interesse verso il Vat.II mostrava un calo di interesse,che ho letto in una rivista prestigiosa cattolica un redattore che ha esclamato” quanto è bello che tutti i popoli cantino la gloria di Dio nella loro lingua”. Non ho capito bene che cosa vuoi dire con “Il Concilio Vat II deve essere senz'altro accettato nella piena coscienza e stima che da esso si è originata la disastrosa situazione attuale della Chiesa”.Ti ringrazio anticipatamente. Buona domenica.

Postato da Franco Salis il 15/05/2011 14:37

Per me ,sarebbe stato sufficiente solo “Chi chiede di poter celebrare la messa in latino,secondo il vecchio rito pre-conciliare, non deve essere contro il Concilio Vaticano II, né contro il Papa”. Punto e basta. La più recente messa in latino è stata quella in occasione della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II,ma era accompagnata in istantanea da una traduzione in italiano. Immagino che essendo in mondo visione(o sbaglio?) anche gli altri popoli abbiano potuto sentire le parole del Papa (in carica) nella loro lingua. Io per natura “tendo a mettere in discussione ordini e ordinamenti” così è scritto nel mio foglio matricolare (servizio militare da coscritto). Ancora non sono riuscito a determinare se è un pregio o un difetto. Pregio perché nel Vangelo sta scritto “dite così e così, tutto il resto appartiene al maligno” Del resto una comunità non può vivere senza regole. Allora riduciamole all’essenziale. Cara tamara 14.05.2011 12.05 la “valorizzazione del patrimonio inestimabile” è roba da specialisti. Il tuo parroco la pensa come me? Andrai in un luogo che senz’altro esisterà nella tua diocesi e darai il tuo contributo. Il fatto è che non voglio vedere le vecchiette che storpiano il latino senza capire e di conseguenza potersi rapportare a Dio. Ricordo circa venticinque anni fa,quando l’interesse verso il Vat.II mostrava un calo di interesse,dei aver letto in una rivista prestigiosa cattolica che un redattore ha esclamato ” quanto è bello che tutti i popoli cantino la gloria di Dio nella loro lingua”. Non ho capito bene che cosa vuoi dire con “Il Concilio Vat II deve essere senz'altro accettato nella piena coscienza e stima che da esso si è originata la disastrosa situazione attuale della Chiesa”.Ti ringrazio anticipatamente. Buona domenica.

Postato da jf il 14/05/2011 20:23

Qualche domanda per capire: 1) Che senso ha per questi " gruppi di fedeli stabili" chiedere ed ottenere la messa nel vecchio rito in latino se si da per scontato che non lo capiscano, visto che si autorizzano le letture in vernacolo? 2) Non viene detto con chiarezza, ma ora avremo un doppio ciclo liturgico? Avremo di nuovo parallelamente la quinquagesima, la domenica tra l'ottava dell'Ascensione, ecc.. e le domeniche del ciclo liturgico attuale? 3) Si può accantonare senza nessun commento la ricchezza del Lezionario attuale, con il suo ciclo festivo triennale, con le tre letture che hanno dato spazio al Vecchio Testamento, e il ciclo feriale biennale?

Postato da Tamara il 14/05/2011 12:05

La pubblicazione delle regole è un fatto importante e bellissimo xchè finora troppi sacerdoti e vescovi hanno ostacolato i desideri dei fedeli e del Santo Padre x valorizzare un patrimonio inestimabile. Il Concilio Vat II deve essere senz'altro accettato nella piena coscienza e stima che da esso si è originata la disastrosa situazione attuale della Chiesa.

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