Milano, stasera veglia in S. Ambrogio

Il cardinal Scola presiederà una veglia di preghiera per il lavoro. Lo scopo è anche quello di sensibilizzare i fedeli al sostegno del Fondo Famiglia Lavoro, voluto dal card. Tettamanzi

26/04/2012

«I cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, dell’impresa e della finanza esigono un ripensamento del significato del lavoro stesso e dello sviluppo e un’attenzione reale ai loro protagonisti. Dalla crisi si esce solo insieme, ristabilendo la fiducia vicendevole. E questo perché un approccio individualistico non rende ragione dell’esperienza umana nella sua totalità. Il lavoro, nel suo senso profondo, dice l’interagire della persona con le cose, con gli altri, con il grande mistero di Dio. Il lavoro deve essere difeso con opportune politiche che favoriscano la libera intrapresa: obiettivo primario di queste politiche sia la rivalutazione della responsabilità personale dei lavoratori e degli imprenditori, la creazione di nuovi servizi che favoriscano la crescita professionale e affianchino un sostegno economico, la valorizzazione e la creazione di spazi di partecipazione». Così si esprimeva il cardinale Angelo Scola riguardo al lavoro, uno dei focus principali del prossimo Family 2012.

Giovedì 26 aprile 2012, alle ore 20,45, presso la Basilica di S. Ambrogio vi sarà una Veglia di preghiera dal tema “Dalla crisi si esce insieme”, presieduta proprio dall’Arcivescovo di Milano per pregare per le attuali difficoltà, che il mondo del lavoro incontra in questi mesi di grave crisi economica. L’occasione prossima è quella della Festa del Lavoro del 1° maggio prossimo. Alla Veglia, a cui sono invitati i rappresentanti di tutte le parrocchie della Diocesi ambrosiana, l’Arcivescovo lancerà anche la cosiddetta “fase 2” del Fondo Famiglia Lavoro, l’iniziativa voluta dal cardinal Dionigi Tettamanzi ormai quattro anni fa per sostenere le famiglie in difficoltà. L’intenzione è quella di integrare la logica erogativa che ha caratterizzato finora la sua attività: «Sono necessari nuovi servizi che favoriscano, soprattutto per i giovani, la crescita professionale abbinando, a percorsi di formazione e riqualificazione, un sostegno economico». Questa la logica che intende ora implementare l’arcivescovo.

Il Fondo ha raccolto finora ben 14 milioni di euro e aiutato economicamente oltre 7mila famiglie. Nel territorio della Diocesi di Milano l’azione del Fondo ha portato alla nascita di 104 “distretti del Fondo”, luoghi dove oltre 600 volontari hanno incontrato oltre 10 mila famiglie. Il resoconto dell’azione del Fondo fino ad ora sul sito fondofamiglialavoro.In particolare vi saranno quattro nuove tipologie d’intervento a favore di chi ha perso il lavoro:

  1. Percorsi di orientamento, formazione, riqualificazione professionale con la copertura dei costi dei corsi di formazione e la concessione di un sostegno economico nel tempo della formazione;
  2. interventi di microcredito finalizzati al sostegno economico della famiglia in difficoltà oppure per consentire di avviare attività di micro impresa;
  3. erogazione di contributi economici a fondo perduto tendenzialmente residuali rispetto alle altre due opzioni qui delineate;
  4. avvio di una società mutualistica per le famiglie e le persone in difficoltà. La dotazione iniziale per sostenere questi progetti è di 1 milione di euro.

Si può sostenere il Fondo Famiglia Lavoro mediante conto corrente bancario intestato a:

Arcidiocesi di Milano presso l’Agenzia 1 di Milano del Credito Artigiano
Iban IT 03Z0351201602000000002405  causale “Fondo Famiglia-Lavoro”


oppure

mediante conto corrente postale n 312272
intestato a: Arcidiocesi di Milano causale “Fondo Famiglia-Lavoro”

Stefano Stimamiglio
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Postato da lettrice il 26/04/2012 15:37

Il fondo famiglia lavoro di Tettamanzi è servito ad attirare l'attenzione sulla difficile realtà quando il governo passato negava la situazione di crisi per le famiglie, come si dice in sintesi : è stata una scelta profetica (un po' come il discorso per la moschea o la visita ai campi ROM contro il pensiero razzista al governo). Il nuovo fondo voluto da Scola segue la modalità di mettere le mani in pasta da parte della diocesi... su questo ho molte perplessità...staremo a vedere quale organizzazione e quali collaborazioni ne seguiranno.

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