23/02/2013
Un incontro in Vaticano fra Napolitano e il Papa (Reuters).
Si erano accomiatati il 4 febbraio quando l’ambasciata italiana presso la Santa Sede aveva offerto a Benedetto XVI un concerto in occasione dell’84esimo anniversario dei Patti Lateranensi. In quell’occasione il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con voce rotta dall’emozione, aveva sottolineato che, all'avvicinarsi dello scadere del suo mandato presidenziale, l'appuntamento era un “simbolico pubblico commiato” dal Pontefice. Benedetto XVI, da parte sua, aveva sottolineato che “In questi sette anni ci siamo incontrati più volte e abbiamo condiviso esperienze e riflessioni”, ma non aveva fatto cenno all’annuncio, che avrebbe dato solo pochi giorni dopo, l’11 febbraio, delle sue dimissioni.
A conferma della grande amicizia e stima tra il Papa e il nostro presidente della Repubblica, Benedetto XVI ha voluto ricevere Giorgio Napolitano, ultima delle udienze politiche (benché privata), prima di lasciare il ministero petrino, esprimendogli grande attenzione e affetto per il nostro Paese. Il colloquio cordiale è cominciato alle 11.30 dopo che il Papa aveva concluso i suoi esercizi spirituali guidati dal cardinale Gianfranco Ravasi e dopo il ringraziamento alla curia “per questi otto anni in cui avete portato con me, con grande competenza, affetto, amore, fede, il peso del ministero petrino. Rimane in me questa gratitudine e anche se adesso finisce l'esteriore visibile comunione rimane la vicinanza spirituale, rimane una profonda comunione nella preghiera. In questa certezza andiamo avanti, sicuri della vittoria di Dio, sicuri della verità della bellezza e dell'amore”.
Al cardinale Ravasi Benedetto XVI ha poi espresso un particolare grazie
“per queste ‘camminate’ così belle nell’universo della fede,
nell’universo dei Salmi. Siamo rimasti affascinati dalla ricchezza,
dalla profondità, dalla bellezza di questo universo della fede e
rimaniamo grati perché la Parola di Dio ci ha parlato in nuovo modo, con
nuova forza”.
Intanto in piazza San Pietro procedono preparativi e la bonifica degli
spazi per garantire la sicurezza dei 250mila pellegrini attesi per
l’ultimo Angelus di papa Ratzinger.
Annachiara Valle