10/12/2012
Il Papa durante l'Angelus. Tutte le fotografie, copertina inclusa, di questo servizio sono dell'agenzia Ansa.
«Nella società dei consumi, in cui si è tentati di cercare
la gioia nelle cose, Giovanni il Battista ci insegna a vivere in
maniera essenziale, affinchè il Natale sia vissuto non solo
come una festa esteriore, ma come la festa del Figlio di Dio
che è venuto a portare agli uomini la pace, la vita e la
gioia vera». Lo ha detto il Papa durante l'Angelus di domenica 9 dicembre, commentando un brano
del Vangelo di Luca. Benedetto XVI ha quindi esortato a vivere
l'avvento «con gli occhi della fede» e cercare nella «grotta
di Betlemme» «la salvezza di Dio».
Dopo l’Angelus, nei saluti in varie lingue, il Papa s'è soffermato sul dovere cristiano di accogliere i migranti. In particolare, parlando in francese, Joseph Ratzinger ha
affermato: «L’Avvento ci invita ad andare incontro al Signore, e dunque a
metterci in cammino. Questa realtà è ben familiare alle persone
costrette a lasciare i loro territori, per vari motivi, tra cui le
guerre o la povertà. I migranti conoscono la precarietà e incontrano di
solito poca comprensione». Di qui l’auspicio: «Possano dunque essere
accolti e avere una vita degna! In questo tempo di preparazione del
Natale, facciamo in modo che una solidarietà fraterna e gioiosa venga in
aiuto ai loro bisogni e sostenga la loro speranza! Non dimentichiamo
mai che ogni cristiano è in cammino verso la sua vera patria: il cielo.
Il Cristo è l’unica via! Che la Vergine Maria, che ha conosciuto viaggi
ed esilio, accompagni il nostro percorso!».
In tedesco, poi, ha rammentato che «anche noi siamo invitati ad accogliere sempre nuovamente il dono del
perdono di Dio e a diventare uomini nuovi. Il sacramento della
riconciliazione è un’occasione speciale di incontro con il Dio
misericordioso». In spagnolo, ha inoltre aggiunto: «Che la Santissima Vergine,
che seppe dare il suo ‘sì’ incondizionato al Signore, ci aiuti a
ratificare ogni giorno le nostre promesse battesimali, affinché, per i
frutti delle buone opere, siamo testimoni di fronte al mondo della
grazia di Dio che opera in noi». In polacco, infine, Benedetto XVI ha detto: «sono molti coloro che non credono. Come san Giovanni cerchiamo di
essere per loro, nell’Anno della Fede, i messaggeri del Vangelo e i
testimoni fedeli di Cristo».
Alberto Chiara