Papa e i cardinali, il punto sulla Chiesa

Attenti al relativismo che distrugge la libertà religiosa in Occidente. Sugli abusi sessuali del clero continuare la lotta. Una Lettera del Vaticano a tutte le conferenze episcopali.

19/11/2010
Il Papa al Concistoro straordinario
Il Papa al Concistoro straordinario

Quasi otto ore di discussione tra il Papa e il suo “senato”, cioè i cardinali del Sacro Collegio soprattutto per fare il punto anche su una questione delicata che ormai percorre i Paesi dell’Occidente: la libertà religiosa. Benedetto XVI alla vigilia della consegna del  berretto cardinalizio e dell’anello a 24 nuovi porporati ha convocato il Sacro Collegio per un concistoro straordinario per consultarsi con i cardinali su alcune questioni di grande importanza. Erano presenti circa 150 cardinali e il Papa, introducendo la discussione, ha sottolineato le difficoltà che la Chiesa incontra nell’ “affermare la libertà di annunciare la verità del Vangelo e delle grandi acquisizioni della cultura cristiana”. E ha denunciato quella che ha chiamato la “dittatura del relativismo”.

Poi il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, ha affrontato lo stato della libertà religiosa nel mondo e ha inviato a riflettere sui Paesi occidentali, oltre che su quelli islamici: “Benché si tratti di Nazioni che spesso devono al cristianesimo i tratti profondi della loro identità e cultura, si assiste oggi ad un processo di secolarizzazione con tentativi di emarginazione dei valori spirituali dalla vita sociale”. Sono intervenuti 18 cardinali nel dibattito. Molto interventi hanno denunciato le difficoltà che la Chiesa incontra nella difesa del diritto naturale sui valori della vita e della famiglia. Molto duro è stato l’intervento del cardinale Francis George di Chicago, che criticato la politica della Casa Bianca e ha avvisato che negli Stati Uniti si sta limitando la libertà religiosa. Un’altra situazione delicata di cui si è parlato è quella del Messico. La circostanza è stata riferita dal cardinale messicano Barragan, ex-presidente del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari: “I vescovi non possono parlare di omosessualità, né criticare l’adozione delle coppie gay o la piaga dell’aborto perché tutto viene considerato una critica al governo”. E’ stata attentamente anche esaminata la situazione della libertà religiosa in Cina. Il Papa ha inviato a pranzo tutti i cardinali e poi la discussione è continuata nel pomeriggio.

 Si è parlato della accoglienza degli anglicani dissidenti nella Chiesa cattolica e dello scandalo degli abusi sessuali del clero e dei provvedimenti della Chiesa. A questo proposito il cardinale di Parigi  Andrè Vingt-Trois ha riferito ai giornalisti che sono state ripercorse le tappe della vicenda e che alcuni cardinali hanno osservato come, nell’affrontare questo caso, si sia puntata l’attenzione troppo e soltanto sulla situazione nei Paesi occidentali, mentre sarebbe opportuno verificare anche ciò che avviene altrove. Tutti i cardinali hanno espresso un incoraggiamento alle Conferenze episcopali a continuare con forza la lotta contro questo male. Lo ha sottolineato il cardinale Walter Kasper, parlando in tarda serata con i giornalisti. Il cardinale Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina delle fede, ha annunciato ai cardinali che la Santa Sede invierà “Lettera circolare” alle Conferenze episcopali sulle linee guida per arrivare “ad un programma coordinato ed efficace”.

 Una nota di Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, spiega che “nella discussione è stato suggerito, tra l’altro, di incoraggiare le Conferenze Episcopali a sviluppare piani efficaci, tempestivi, articolati, completi e decisi di protezione dei minori, che tengano conto dei molteplici aspetti del problema e delle necessarie linee di intervento, sia per il ristabilimento della giustizia, sia per l’assistenza delle vittime, sia per la prevenzione e la formazione, anche nei paesi dove il problema non si è manifestato in modo drammatico come in altri”.  La discussione si è svolta a porte chiuse.

Alberto Bobbio
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Postato da Andrea Annibale il 20/11/2010 02:25

Si deve ubbidienza e fede assoluta al Papa solo quando parla ex cathedra, lo sappiamo tutti. Tuttavia, l’invito a “pascere gli agnelli” che Gesù – se non sbaglio – rivolge a Pietro non è forse rivolto a tutti i sacerdoti o perlomeno a tutti i vescovi? Quando un vescovo scrive o parla nell’esercizio del suo magistero di vescovo non esprime una semplice opinione personale ma, pur non essendo infallibile, sta obbedendo al comandamento del Signore di pascere gli agnelli. Anche in questo caso bisogna “lasciarsi pascere” come laici, poiché siamo cattolici e non protestanti. Cosa significa? Secondo me significa che si deve rispetto ed ubbidienza. Non sono un teologo e ringrazio se Famiglia Cristiana ci può illuminare meglio al riguardo. Ciao.

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