"Mio fratello, il Papa"

Parla Maria Elena Bergoglio, sorella di papa Francesco. Le sue emozioni durante la chiamata al telefono subito dopo l'elezione e i molti ricordi della giovinezza passata insieme.

26/03/2013
Maria Elena Bergoglio con i suoi figli (foto Minelli).
Maria Elena Bergoglio con i suoi figli (foto Minelli).

La gentilezza deve essere un “vizio” di famiglia.
Dall’altra parte del telefono Maria Elena Bergoglio, la sorella più piccola di papa Francesco, continua a scusarsi per averci fatto aspettare: «L’ho fatta chiamare più volte, l’ho fatta attendere al telefono, ma stavo parlando con altri giornalisti qui sulla porta di casa».
Dalla sera in cui suo fratello si è affacciato dalla loggia centrale della basilica di San Pietro il suo telefono non smette di squillare e la sua casa è diventata un via vai di giornalisti, amici, conoscenti, persone che vogliono congratularsi, festeggiare insieme.
Si scusa anche per i colpi di tosse – «devo aver parlato troppo» – e per le lunghe pause – «sono ancora emozionata».
Insiste: «Vuole venire a casa mia? La mia porta è aperta. Ma se vuole possiamo parlare anche per telefono. Non c’è problema». In sottofondo si sentono i rumori di chi arriva. Maria Elena Bergoglio continua ad aprire a chi bussa alla porta, «anche se li ricevo sull’uscio perché in questi giorni non ho avuto tempo di ordinare in casa», non si nega a nessuno e racconta, con semplicità, quello che sta vivendo. «Una commozione molto forte. Non riuscivo a capacitarmi della cosa. La notizia mi ha colto di sorpresa. È stata una cosa impressionante, impressionante», ripete più volte, «ero totalmente emozionata».

– Chi è stato il primo a telefonare?
«Non ricordo. Sono stati tantissimi. Il tele fono non smetteva di squillare. Poi finalmente è arrivata la telefonata di Jorge. Non riusciva a mettersi in contatto dal Vaticano perché il mio apparecchio era sempre occupato».

– Cosa vi siete detti?
«È stata una chiamata piena di emozione. Non riuscivamo quasi a parlare. Mi diceva che voleva salutarmi. Ci siamo abbracciati a distanza. Lunghi silenzi tanta, tanta commozione».

– Quando è partito per il Conclave si aspettava di poter rimanere a Roma?
«No, non penso proprio. Ha lasciato la sua casa come se dovesse tornare da un momento all’altro. È partito per tornare. È stata una sorpresa grandissima. Davvero nessuno poteva aspettarselo».

– Le ha detto quando tornerà in Argentina?
«No, non ho idea. Se arriva, naturalmente, sarà tutto pronto ad accoglierlo. Ma non c’è stato tempo in quella telefonata per dirci nulla di tutto questo. L’emozione ci ha paralizzato, le parole non uscivano. E anche io non so quando andrò a Roma. Ho pensato di non andare per la Messa di inaugurazione del pontificato. Ho sentito questa cosa prima ancora di sapere che lui aveva chiesto di non spendere i soldi per il viaggio, ma di darli per qualche opera di solidarietà. È sempre mio fratello. Ci capiamo.

– Cosa l’ha colpita di più di questi primi giorni di pontificato di suo fratello?
«Sono molto felice di vedere come lo sta accogliendo il mondo. Mi sembra che la gente abbia subito preso molto bene la sua elezione e che nutra molte speranze».

Maria Elena Bergoglio in una foto che la ritrae da giovane con suo fratello, ora papa Francesco (foto Minelli).
Maria Elena Bergoglio in una foto che la ritrae da giovane con suo fratello, ora papa Francesco (foto Minelli).

– Ci sono però anche state delle polemiche sul suo rapporto con la dittatura argentina. Cosa ne pensa?
«Posso solo dire che è impossibile che mio fratello sia stato complice della dittatura. Nostro padre scappò dall’Italia durante il fascismo. Sapevamo cosa significa una dittatura. Certamente durante gli anni di Videla bisognava essere molto prudenti, ma Jorge riuscì a proteggere molte persone perseguitate e il suo impegno è assolutamente provato. Non ho dubbi su questo».

– Come pensa che agirà suo fratello?
«In Argentina abbiamo vissuto una crisi molto seria e Jorge da arcivescovo di Buenos Aires se n’è preso carico. Sebbene, per la verità, è sempre stato in mezzo ai poveri, anche da prima della grande crisi economica che ha colpito il nostro Paese. Credo che questa sua attenzione lo aiuterà adesso a capire quali sono i bisogni veri delle persone. E poi, in generale, stiamo vivendo in tutto il mondo un momento difficile. Il mondo ha bisogno di Dio e mi sembra che esprima questo bisogno anche nelle manifestazioni di affetto verso Jorge, anzi Francesco».

– Le viene difficile chiamare suo fratello papa Francesco?
«Lo so che adesso è Papa, ma per me sarà sempre Jorge, sarà sempre mio fratello».

– Lo stiamo conoscendo spontaneo e semplice. Era così anche prima?
«Sì, questo è sempre stato il suo carattere. Era così fin da piccolo. È stato un bambino normale. Gli piaceva giocare a pallone con gli amici, scherzare. E nello stesso tempo era dolce e attento agli altri. Era un bambino allegro, molto religioso fin da allora. E con questa attitudine a occuparsi degli altri che è andata rafforzandosi quando è entrato in seminario e anche dopo».

– Quanti fratelli siete?

«Eravamo cinque, ma tre ormai non ci sono più. Con me, che sono la più piccola, ha sempre avuto un rapporto speciale. Dopo la morte di nostro padre, è stato un po’ lui il mio papà».

– È vero che amava cucinare?
«Sì, certamente. Mia madre, dopo la mia nascita, aveva avuto qualche problema di salute ed era Jorge, spesso, che cucinava. La mamma gli spiegava quali ingredienti prendere e come mescolarli. Mia madre era molto brava in cucina, soprattutto con i piatti italiani. E Jorge ha imparato da lei. Anche da arcivescovo si cucinava da solo».

– Cos’altro gli piace?
«Da ragazzo tutto quello che piace ai ragazzi: il cinema, il ballo, i picnic, stare con gli amici. Frequentava anche la parrocchia, è cresciuto con l’Azione cattolica. E poi ha sempre avuto questo amore molto forte per Maria. Non sono sorpresa che come prima cosa sia andato a pregare a Santa Maria Maggiore e che invochi sempre la custodia di Maria».

– Adesso cosa si augura per lui?
«Che riesca, con l’aiuto di Dio, a cambiare le cose che vanno cambiate nella Chiesa. Sono molto felice perché credo, per il poco che ho potuto vedere finora, che lui si sente molto accompagnato e accettato. La gente prega per lui, gli vuole bene. Vedo allegria nel suo sguardo. Mi auguro che continui così. E poi che resti sé stesso. In questo momento ho molta gioia perché vedo che Francesco è sempre Jorge. Si sta comportando esattamente come ha sempre fatto anche con questa attenzione ai poveri».

– Pensa che la Chiesa con lui sarà davvero povera per i poveri?
«Speriamo di sì. Speriamo proprio di sì. Vorrei ripeterlo tante volte. Speriamo di sì. La preoccupazione per i poveri Jorge ce l’ha molto forte. Sono sicura che non si dimenticherà di loro. Naturalmente non può cambiare le cose da solo, serve anche il nostro aiuto. Soprattutto con la preghiera. Tutta l’Argentina sta pregando per lui, anzi penso che lo stia facendo tutto il mondo. Il suo esempio e la sua testimonianza possono aiutare a fare spazio alle cose importanti, alle persone, alle relazioni. No, non si dimenticherà dei poveri. Non si dimenticherà di nessuno. Conosco mio fratello».

Annachiara Valle
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Postato da Valentino da Terni il 28/03/2013 13:42

Complimenti per l'intervista fatta alla signora Maria Elena Bergoglio, sorella del Santo Padre Francesco.

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