17/06/2012
Il cardinale Ouellet. Ha incontrato su incarico del Papa un gruppo di vittime degli abusi.
L’atteso videomessaggio di Benedetto XVI a conclusione del 50° Congresso eucaristico internazionale che si è tenuto a Dublino non poteva ignorare il tema che in questi giorni ha tenuto banco nell’incontro irlandese: i casi di abuso da parte di sacerdoti.
«I sacerdoti e i religiosi che hanno compiuto abusi sessuali su minori hanno minato la credibilità del messaggio della Chiesa», ha detto il Papa.
«La Chiesa d’Irlanda», ha ricordato Benedetto XVI, «è stata una potente forza di bene nel mondo», ma «ringraziamento e gioia per una così grande storia di fede e di amore sono stati di recente scossi in maniera orribile dalla rivelazione di peccati commessi da sacerdoti e persone consacrate nei confronti di persone affidate alle loro cure. Al posto di mostrare a essi la strada verso Cristo, verso Dio, al posto di dar testimonianza della sua bontà hanno compiuto abusi su di loro e minato la credibilità del messaggio della Chiesa».
Il Papa, nei giorni scorsi, aveva incaricato il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi e legato pontificio al Congresso eucaristico, di incontrare un gruppo di vittime degli abusi. La conferenza episcopale irlandese aveva diffuso un comunicato in merito nel quale si affermava che nel corso del lungo incontro «ognuno dei sopravvissuti ha parlato della propria esperienza personale di abuso e del suo impatto sulla propria vita».
Il cardinale, dal canto suo, celebrando messa nella basilica di St Patrick, aveva poi aggiunto: «Papa Benedetto XVI mi ha chiesto di venire al santuario di Lough Derg e chiedere perdono a Dio per i tempi nei quali dei chierici hanno sessualmente abusato di bambini non solo in Irlanda ma dovunque nella Chiesa. Vengo qui con la specifica intenzione di chiedere perdono, a Dio e alle Vittime, per il grave peccato dell'abuso sessuale del clero sui bambini. Abbiamo imparato negli ultimi decenni quanto male e disperazione tale abuso ha causato a migliaia di vittime. Abbiamo anche appreso che la risposta di alcune autorità della Chiesa a questi crimini è stata spesso inadeguata e inefficace nel fermare i crimini, nonostante chiare indicazioni del codice di diritto canonico».
Nel videomessaggio di oggi Benedetto XVI ha poi insistito sul tema: «Come possiamo spiegare», ha detto, «che persone le quali hanno ricevuto regolarmente il corpo del Signore e confessato i propri peccati nel sacramento della Penitenza abbiano offeso in tale maniera? Rimane un mistero. Evidentemente il loro cristianesimo non veniva più nutrito dall'incontro gioioso con Gesù Cristo: era divenuto semplicemente un'abitudine».
Annachiara Valle