23/08/2012
L'avvocato Jeff Anderson. Aveva intentato querela contro il Vaticano, chiamandolo direttamente in causa per i reati di pedofilia.
Il caso era noto come "John Doe vs Holy See" ed era divenuto celebre perché Jeff Anderson, il battagliero avvocato di molte vittime di abusi, aveva, per la prima volta, chiamato direttamente in causa il Vaticano. La tesi di Anderson era che il Vaticano dovesse essere considerato corresponsabile degli abusi in quanto datore di lavoro del prete colpevole di abusi. La causa, che era stata intentata nel 2002, riguardava un prete pedofilo, Andrew Ronan, autore di ripetute molestie negli anni Sessanta. Il sacerdote, religioso dei Servi di Maria, reo confesso, era poi morto nel 1992 dopo aver chiesto la riduzione allo stato laicale. Da quanto era emerso nei documenti processuali la Santa sede, solo al momento della richiesta del sacerdote, era stata informata della vicenda di pedofilia.
La corte federale dell'Oregon, guidata dal giudice Michael Mosman, chiamata a pronunciarsi sul caso ha sentenziato che «non ci sono fatti che creino un vero rapporto di lavoro tra Ronan e la Santa Sede» e che se si fosse accoolto il punto di vista del ricorrente «allora i cattolici, ovunque, potrebbero essere considerati impiegati della Santa Sede».
Soddisfazione è stata espressa in Vaticano: «Si sarebbe aperta una porta pericolosa», è il commento oltre Tevere, anche se si ricorda che, «in ogni caso, il Vaticano sta dalla parte delle vittime». Al termine dell'estate la Congregazione per la dottrina della fede esaminerà le linee guida che i diversi episcopati si sono dati per combattere la pedofilia. Quasi metà delle Conferenze episcopali hanno già risposto all'invito della Congregazione, per le altre è in arrivo una lettera di sollecito. Il Vaticano infatti, sul caso pedofilia ha sposato la linea della tolleranza zero e sta predisponendo tutti gli strumenti perché non si ripetano più gli abusi. Molto dura è la linea già adottata negli Stati Uniti dove alcune diocesi sono finite in bancarotta per i risarcimenti dovuti alle vittime.
Annachiara Valle