È stata confermata anche dalla Sala
stampa vaticana la notizia della perquisizione effettuata ieri dalla Guardia di
finanza nella sede dell'Idi, Istituto dermopatico dell'Immacolata, di via della
Conciliazione.
“Non si è trattato di violazione dell’extraterritorialità”, ha
precisato padre Lombardi, “perché pur essendo il palazzo extraterritoriale, non
lo sono gli uffici affittati a un ente che non sia della Santa Sede. Per questo
i superiori della Segreteria di Stato hanno dato il consenso all'ingresso nel
palazzo e alla perquisizione, che è stata compiuta dal personale della Guardia
di Finanza italiana, in presenza di personale della Gendarmeria vaticana, per la
durata di circa due ore. Le operazioni si sono svolte in clima di piena
collaborazione, nel rispetto delle rispettive prerogative istituzionali”.
Nel
decreto di perquisizione degli uffici affittati dalla Congregazione dei Figli
dell’Immacolata concezione, i pm romani scrivono che “si è di fronte a un
sistema sofisticato che dimostra la forza del sodalizio criminoso, il legame
fiduciario che lega tutti gli indagati fra loro, la pericolosità degli stessi e
soprattutto l'obiettivo finale: la spoliazione continua delle casse
dell'ospedale Idi in favore dei sodali”.
I magistrati sospettano un flusso di
denaro in uscita, attraverso false fatture, dall’Idi in favore “degli indagati
che poi, in parte, veniva smistato mediante altre fatturazioni, per operazioni
inesistenti, alla società Punto immobiliare facente capo a padre Franco
Decaminada”.