29/10/2010
Il Vangelo in una scuola
C’è bisogno di più Vangelo. Questo in pratica dicono gli “Orientamenti pastorali” pubblicati dalla Conferenza episcopale e validi per i prossimi dieci anni. Il titolo scelto dai vescovi è : “Educare alla vita buona del Vangelo”. Il nodo è cruciale. Dunque bisogna trovare modi più efficaci per costruire relazioni tra la gente per riportare Dio al centro. Gli Orientamenti mettono in fila le ragioni di un impegno educativo più forte che comporta atteggiamenti nuovi nella catechesi parrocchiale, ma anche nella politica, nella famiglia circa il ruolo dei genitori, nel volontariato e nella comprensione delle attese del mondo. Il tema quello dell’ “annuncio” come spiega il cardinale Angelo Bagnasco nelle lettera che accompagna il testo. Ciò vuol dire “seminare cultura e civiltà”. Poi assicura: “Non c’è nulla nella nostra azione che non abbia una significativa valenza educativa”.
La decisione di dedicare il piano pastorale dei prossimi dieci anni al tema dell’educazione era stata presa dopo il convegno ecclesiale nazionale di Verona nel 2006 e rafforzata da una lettera di Benedetto XVI alla diocesi di Roma circa il “compito urgente dell’educazione”, nella quale il Papa aveva espressamente parlato di “emergenza educativa”. Il concetto è stato ripreso più volte dal cardinale Bagnasco e da molti vescovi. Il testo degli “Orientamenti” è stato discusso in diverse riunioni della Conferenza episcopale. Sono cinque capitoli, di cui l’ultimo è dedicato ad una serie di indicazione per progettare meglio l’azione pastorale a tutti i livelli. Il punto centrale è la famiglia, che, si legge nel testo, è stata lasciata sola con pochi aiuti economici, ostacoli fiscali, stretta tra separazioni e divorzi, unioni di fatto e tentativi di equiparare alla famiglie le unioni gay. Gli Orientamenti ammettono che oggi “educare in famiglia è un’arte davvero difficile”. Altri ambiti della sfida dell’educazione sono la scuola, la parrocchia, il volontariato i media e la politica. Nel testo viene sottolineata la necessità di rilanciare le scuole di formazione sociale e politica.
Alberto Bobbio