14/04/2013
Papa Francesco (Reuters).
«Quando una persona conosce veramente Gesù Cristo e crede in Lui, sperimenta la sua presenza nella vita e la forza della sua Risurrezione, e non può fare a meno di comunicare questa esperienza. E se incontra incomprensioni o avversità, si comporta come Gesù nella sua Passione: risponde con l’amore e con la forza della verità».
Spiegando il Vangelo di oggi papa Francesco ricorda la persecuzione degli apostoli che furono flagellati, ma continuarono a parlare nel nome di Gesù. «Dove trovavano i primi discepoli la forza per questa loro testimonianza? Non solo: da dovevenivano loro la gioia e il coraggio dell’annuncio, malgrado gli ostacoli e le violenze?», si domanda il Papa. «Non dimentichiamo che gli Apostoli erano persone semplici, non erano scribi, dottori della legge, né appartenenti alla classe sacerdotale. Come hanno potuto, con i loro limiti e avversati dalleautorità, riempire Gerusalemme con il loro insegnamento? È chiaro che solo la presenza con loro del Signore Risorto e l’azione dello Spirito Santo possono spiegare questo fatto. La loro fede si basava su un’esperienza così forte e personale di Cristo morto e risorto, che non avevano paura di nulla e di nessuno».
Francesco ricorda e prega «in modo particolare per i cristiani che soffrono persecuzione, preghiamo con il cuore: perché sentano la presenza viva e confortante del Signore Risorto». Ma sottolinea anche che questo Vangelo vale per tutti noi: «Quando una persona conosce veramente Gesù Cristo e crede in Lui, sperimenta la sua presenza nella vita e la forza della sua Risurrezione, e non può fare a meno di comunicare questa esperienza. E se incontra incomprensioni o avversità». E a una piazza, come al solito pienissima, al termine del Regina Coeli, ricorda la beatificazione di don Luca Passi, sacerdote bergamasco, e la Giornata per l’università cattolica del Sacro Cuore, «ateneo nato dalla mente e dal cuore di Padre Agostino Gemelli che, con un grande sostegno popolare, ha preparato migliaia e migliaia di giovani a essere cittadini competenti e responsabili, costruttori del bene comune».
Annachira Valle