Manco un tweet per i preti coraggiosi

Campagne contro la Chiesa sempre più frequenti. Solo silenzio, invece, per i sacerdoti che in Calabria, Campania e Sicilia lottano contro la mafia.

11/04/2012
Don Giacomo Panizza (foto Giuliani/Cpp).
Don Giacomo Panizza (foto Giuliani/Cpp).

E così, hanno sparato di nuovo contro don Giacomo Panizza e contro Progetto Sud, la comunità che il sacerdote ha organizzato a Lamezia Terme per accogliere disabili e immigrati in un edificio sequestrato alla criminalità organizzata.

Dopo questo episodio, abbiamo due sole certezze. La prima è che don Giacomo non si farà scoraggiare. La seconda è che per lui non ci saranno tweet né post su Facebook; non partiranno campagne e non ci saranno mobilitazioni fuori da quel mondo cattolico affezionato alla legalità che da sempre cerca di essere vicino a lui e agli altri sacerdoti che resistono al dilagare male in Calabria, in Sicilia, in Campania.  

Famiglia Cristiana e Famigliacristiana.it cercano da tempo di raccontare questa ostinato, rischioso attaccamento al Vangelo nelle terre di mafia. Che produce eroismo ma anche vittime: per fare solo pochissimi esempi, dai martiri don Peppino Diana e don Pino Puglisi a don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, che da decenni non può muoversi se non accompagnato dalla scorta.

Non siamo i soli a parlare di loro ma ci piacerebbe ugualmente essere in più folta compagnia. In compagnia, per esempio, di chi ha organizzato una campagna piena di falsità per spiegare al popolo che la Chiesa (tutta la Chiesa) non paga le tasse e che i preti sono evasori fiscali. O dei molti che hanno usato i social network, e anche la disponibilità del nostro sito, per provare a diffondere la vergognosa equazione “preti = pedofili”, ignorando bellamente non solo la realtà ma anche l’operazione di moralizzazione e pulizia varata e condotta da Benedetto XVI.

Sappiamo tutti che lascia soli gli avversari della mafia vuol dire aumentare il rischio che essi corrono. Cari amici, perché allora non aprite le pagine dei vostri giornali (laici naturalmente, e pieni di senso dello Stato e di correttezza civica) al sacrificio, religioso ma anche civile, dei preti che lottano in Calabria, in Sicilia, in Campania? Cari attivisti della Rete, perché non pensate (ogni tanto, mica sempre; e non vi si chiede nemmeno di andare a Messa, non temete) anche a questi esempi luminosi di sacerdozio? Suvvia, un tweet anche per loro non mi manderà certo in rovina. Forse, al contrario, farà di voi italiani un po’ più aperti e consapevoli.  

Fulvio Scaglione
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Postato da Franco Salis il 12/04/2012 19:55

Grazie a CZAR per le parole affettuose. Vorrei sviluppare a proposito di gigetto il 12/04/2012 12.29 un solo concetto: Il problema è il fin troppo dibattuto “primato petrino” e la presenza del maligno nell’attività umana. Il maligno imperversa ovunque anche all’interno della Città del Vaticano. Dal “primato petrino” deriva struttura verticistica della chiesa , che non ha nulla di cristiano. Anche le elaborazione filosofiche e antropologiche risentono di questo “male originario”. Fintanto che permane tale struttura non si può parlare di “comunità cristiana”. La comunità presuppone l’elaborazione delle regole endogene. E’ diffusa questa prassi: la comunità dei fedeli dibatte un tema, ne porge i risultati all’Ordinario del luogo che, stravolgendolo, ringrazia i suoi collaboratori e lo “dà in dono” alla comunità vincolandola all’obbedienza. Prendiamo ora due documenti di fondo il Catechismo della Chiesa cattolica (1992/97) e il Codice di diritto canonico del 1983,come espressione dei lavori del Vat II. Quale validità religiosa possono avere se sono stati messi insieme dalla stessa autorità che poi ha il compito di farla rispettare? La risposta “ E’ un dono di Dio”! non è convincente, perché alla stesura ha partecipato non solo lo Spirito Santo, ma anche il maligno.Ciao

Postato da lettore02 il 12/04/2012 17:49

La mia personale simpatia e solidarietà a Don Panizza. Io credo che don Panizza le reazioni della ndrangheta le abbia messe in conto da lungo tempo, non di meno credo che la solidarietà, da chiunque provenga se sincera non può che far piacere. Detto questo trovo sopra le righe la posizione dell'autore dell'articolo; perchè vorresti la solidarietà di chi sul web critica la chiesa per come paga le tasse? Forse che le due cose si equiparano? E in che modo? Quel tra parentesi: (tutta la Chiesa) suona come un'ammissione di colpa perchè se non tutta una parte evidentemente si. E allora caro Fulvio che ti rode? Quanto poi alla disponibilità del sito come lo intendi? Io ti do e tu mi dai? Spiace se hai questa convinzione perchè noi tutti abbiamo accettato le regole e le condizioni poste dal sito il resto compete alla nostra libera intelligenza. Sereni saluti

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Lettore02,
a me non rode proprio niente. Anzi, no, una cosa forse c'è: sono i sofisti. Qui non si tratta di equiparare il regime fiscale della Chiesa con i preti minacciata dalla mafia, ma solo di chiedere (anzi, mi scusi: di pretendere) un minimo di onestà intellettuale. Per mesi abbiamo sentito criticare la Chiesa sul fisco (e lasciamo per il momento stare in che modo, se a ragione o a torto), possibile che tutti questi osservatori non abbiano trovato modo di spendere una parola su ciò che la Chiesa fa per riscattare i cittadini italiani di certe regioni dal giogo della criminalità organizzata? E Lei, avrebbe speso una parola senza la mia provocazione?
Secondo, quel tutta la Chiesa. Esatto, proprio così. Nella campagna "fiscale" Lei ha notato distinzioni tra situazione e situazione, approfondimenti, cura dei particolari? Io no. A me è sembrato, al contrario, che si tendesse a fare di ogni erba un fascio, spacciando la Chiesa come un'unica, gigantesca associazione di parassiti.
Terzo: la disponibilità del nostro sito. Guardi che non c'è alcuno scambio, il sito l'abbiamo messo a disposizione senza se e senza ma. E' aperto, gratuito e, al netto di insulti e porcherie, ognuno ci scrive ciò che vuole. Da anni. Anche protetto da confortevole pseudonimo.
Sereni saluti a Lei

Postato da gigetto il 12/04/2012 12:29

Se nella nostra cara comunità cristiana fosse effettivamente (de facto e non solo de jure) possibile parlare e pensare di teologia anche per chi non è prete e non è addetto ai lavori, in ordine alla negazione della Eucaristia al bambino disabile mi verrebbero questi pensieri:
http://gigicortesi.wordpress.com/non-solo-psiche/pensieri-teologici/anche-la-chiesa-discrimina-i-disabili-pensieri-a-margine-della-cronaca-negata-leucaristia-a-un-bambino-disabile/

Postato da CZAR il 12/04/2012 12:06

@ Franco Salis il 11/04/2012 21.43 : caro Franco (posso chiamarti così ? ) mi hai fatto commuovere. Sottoscrivo quanto da te scritto parola per parola. Aggiungo solo che quel prete ( e anche quel vescovo ) hanno sbagliato mestiere, capita. Ho scritto volutamente mestiere e non missione.

Postato da LucianoT il 12/04/2012 10:32

E' vero: sui social network impazzano infiniti link a miriadi di siti di ogni genere su: amore odio oroscopi maltrattamenti di animali "insostenibili leggerezze dell'essere" sedicenti "diritti di polemica" "amici assoluti" "ridi che ti passa" musica fiera del new age buonismi strappalacrime mielosi appelli (spesso basati su notizie costruite a tavolino) citazioni "religiose" imbevute di sincretismo pubblicitàecc ecc ecc...... Il "bene" non fa rumore, allora diamoci da fare noi per disturbare queste pseudo isole felici che sono i social network, spesso solamente crocevia di solitudini, di persone arrabbiate con se stesse, con la vita e con il mondo intero, persone che spesso non si sforzano di aprire neanche la propria finestra per guardare cosa e, soprattutto "CHI" c'è là fuori. ma pronte a commuoversi per qualunque evento che escluda come protagonista l'uomo.

Postato da Franco Salis il 11/04/2012 21:43

@ gigetto il 11/04/2012 17.56,caro lettore di che ti stupisci? Io sono convinto che Piergiorgio Zaghi conosca il passo, ma che non ha capito, evidentemente (male)educato dalla formazione seminarista, che riporto (don Matteo 11,25-27) In quel tempo, Gesù disse: “Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”. Ciò che è veramente allucinante (altro che le mie riflessioni secondo una lettrice) e che neppure il Vescovo capisce qualcosa di meno di niente. IO MI CHIEDO NON QUANTI BAMBINI SANI,MA QUANTI ADULTI CHE RICEVONO REGOLARMENTE LA COMUNIONE CAPISCANO CHE COSA SIA LA “CONSUSTANZIAZIONE”. E, no, adesso divento ancora più cattivo: mi risulta che i celiaci non sono ammessi al sacerdozio ,in quanto non possono comunicarsi tutti i giorni perché nell’Ostia c’è del glutine. E questo è il Papa-teologo! Non che Gesù non sapesse della presenza del glutine, partecipando Egli alla onniscienza del Padre ,ma esprimendosi Egli secondo le comuni conoscenze del tempo, non poteva certamente fare sfoggio di saccenteria. La mia trascorsa e intensa attività sociale, mi ha messo in contatto stretto anche con persone incapaci di intendere e volere. Ma se tu li consideri veramente figli di Dio, stando ad essi vicino, ma con la mente e il cuore aperto, ti accorgi della presenza, senti di stare di fronte a Gesù, non che hai le allucinazioni, no, veramente senti la presenza di Gesù e di Sua Madre, cogli la bontà che si cela dietro il loro disarticolato parlare. Ma lo sa quel prete e quel vescovo che cosa significa per una mamma avere un figlio affetto da patologia così grave? Chi più della mamma è sempre a contatto con Gesù, chi la regge in tristissima condizione di avere il figlio malato se non Gesù e Sua e Nostra Madre. Ma quel prete e quel vescovo non hanno capito nulla della celebrazione recente della morte e della Resurrezione di Gesù e hanno voluto aggiungere sofferenza a sofferenza. Alla mamma dico, non odiarli, pensa che ancor di più sei vicina a Gesù e a Sua e Nostra madre. Quella mamma ha accettato il comandamento di Gesù di portare la croce di Cristo. (Matteo 16:24,26 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Il parroco e il vescovo hanno negato la Comunione a Gesù. Quella madre ha rinnegato se stessa accettando di non godere della soddisfazione di avere un figlio come gli altri, il parroco e il vescovo non hanno saputo fare altrettanto, non hanno rinnegato se stessi, hanno preferito gestire “il potere” anzi che il servizio ecclesiastico . Auguri alla mamma, al bimbo, alla comunità ferita. Che Dio illumini quel parroco e quel vescovo. Buona sera

Postato da gigetto il 11/04/2012 17:56

Caro Scaglione, viva don Panizza, davvero testimone di coraggio. E brava Famiglia Cristiana che ne parla. Però permettimi di notare con grande dolore quanto contraddittorio sia il silenzio totale riservato dal tuo giornale alla codardia disumana di don Piergiorgio Zaghi, il prete di Porto Garibaldi (Ferrara), che ha negato l'Eucaristia a un bambino disabile. Due pesi e due misure? E Gesù che fine fa?

Postato da Franco Salis il 11/04/2012 17:55

Mi sento quasi chiamato in causa. Ma è chiaro che non è così. Ho sempre difeso e cantato le lodi ai preti di “strada” costoro infatti vivono continuamente con Gesù, lo avrò detto mille volte. Aggiungo ,anche se non ce ne è bisogno, che non sono laicista ,ma orgogliosamente laico, appartenente al popolo di Dio. A proposito di famiglia cristiana it. guai se non vi fosse, alla faccia di Celentano. Se io pecco di eccessivo zelo nella denuncia di misfatti (eufemismo) della gerarchia, però F.C pecca di omissione di denuncia. Avete mai parlato di quella casa per anziani proprio in Calabria gestita dalla Chiesa (istituzione)? Quando leggo l’equazione prete=pedofilo, io non la prendo neppure in considerazione. Del caso di Como, ho letto che è stato il Vescovo a farne la denuncia, in ottemperanza della la nota della CEI in merito, sebbene piuttosto tardiva, ma meglio tardi che mai. Quello che mi fa arrabbiare, è che i porporati a partire dal Papa, si appropriano delle gesta eroiche dei preti di strada, ma tessono tele al riparo di 40 mila metri quadrati INVIOLABILI, che vanificano i generosi sforzi. La cena di Ruini per festeggiare la sua nomina a cardinale sarebbe costata 800 milioni delle vecchie lire (notizia che abbisogna di ulteriori verifiche). Leggo : “anche l’operazione di moralizzazione e pulizia varata e condotta da Benedetto XVI”. Benedetto XVI non è in grado di svolgere alcuna azione moralizzatrice, perché impone il SILENZIO. Per esempio La procura di Roma: " in Vaticano C'è chi sa il perché della scomparsa". Il Procuratore Giuseppe Pignatone si affretta a dichiarare «le dichiarazioni e le valutazioni sul procedimento per la scomparsa della Orlandi attribuite da alcuni organi di informazione ad anonimi "inquirenti della procura di Roma" non esprimono la posizione dell'ufficio». E' palese il riferimento alla vicenda che lega Emanuela Orlandi alla sepoltura di Renato De Pedis, già capo della banda della Magliana, all'interno della basilica di Sant'Apollinare ». Insomma la mattina “anonimi inquirenti annunciano di aprire la tomba di De Petris, la sera il Procuratore capo smentisce. Strano? Purtroppo no. Stai tranquillo che se il procuratore dovesse venire a conoscenza di fatti pregiudizievoli per il Vaticano il governo porrà in segreto di stato. La polizia belga ha agito diversamente, suscitando scandalo e riprovazione in Vaticano, ma incassando l’approvazione dei fedeli. Leggo ancora : “dai martiri don Peppino Diana e don Pino Puglisi a don Luigi Ciotti”! ehi! Ma che fa Scaglione, anticipa i tempi? Ha letto la notizia “leggendo del magno volume du' non si muta mai bianco né bruno”? (Dante Paradiso canto XV vv50,51) Don Ciotti è ancora vivente! E preghiamo che lo sia ancora per lungo tempo. Buona sera.

Postato da branda il 11/04/2012 17:08

Buongiorno, non ho il piacere di conoscere don Giacomo Panizza tuttavia conosco bene il cardinale Domenico Calcagno, ex responsabile degli affari economici della Cei e attualmente capo dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (per chi non lo sapesse è l'ente che si occupa delle proprietà della Chiesa). Dunque mi domando se non sia il caso di recuperare, tra le tante curiose affermazioni persenti nella Bibbia, la celeberrima "occhio per occhio, dente per dente" e affidare all'illustre cardinale la difesa del povero don. E già, il cardinale, cacciatore (sembra assurdo, vero?)e appassionato di tiro a segno (ridicolo o no?), oltreché collezionista d'armi (quando non è impegnato a diffondere il Messaggio del Cristo), potrebbe facilmente difendere il confratello più debole. Che ne dite?

Postato da luciocroce il 11/04/2012 15:03

Ho avuto il piacere - non dico l'onore, perchè so che a lui darebbe fastidio un'espressione del genere - di conoscere don Panizza: una persona eccellente che la Chiesa, a mio avviso, dovrebbe portare ad esempio. Però, carissimo dr. Scaglione, forse bisogna anche dire - oltre a quello che Lei ha egregiamente descritto - che se è vero che i media laici danno poco risalto a questi "preti da strada", splendidi testimoni del Vangelo, è anche vero - lasciamo stare Famiglia Cristiana, che è un'eccezione - che la stessa Chiesa esprime una chiara preferenza per il sacerdote "devoto", che molto si occupa di riti e di liturgia e poco si interessa di "peccati sociali" perchè, questa è l'idea prevalente, "il prete non è nè un politico, nè un sindacalista, nè un sociologo e si deve occupare di Dio" (come se occuparsi di Dio dovesse significare trascurare gli uomini...). E' vero, allora, che questi sacerdoti sono lasciati soli in quanto ricevono uno scarso aiuto dal mondo laico; ma sono soli anche perchè godono, spesso, di un sostegno "riluttante" - a mio modo di vedere - da parte della stessa nostra Chiesa. Ben vengano le meritorie iniziative al riguardo di Famiglia Crsitiana, ma è chiaro che un concreto e fattivo supporto della Chiesa Istituzione - in specie nelle regioni meridionali, dove la Sua 'influenza è rilevante - darebbe a questi poveri preti ben altro supporto. Cordialmente lucio

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