Hollande e i Vescovi, scontro sui gay

Mercoledì il progetto di legge che regolarizza le unioni omosessuali approda in Parlamento. Cresce la polemica tra i vescovi francesi e il Governo.

04/11/2012
Il presidente francese Hollande.
Il presidente francese Hollande.

Ormai è scontro aperto tra l’episcopato francese e il governo guidato da Francois Hollande sul tema dei matrimoni gay. Il progetto di legge che legalizza sia le unioni omosessuali che le adozioni da parte di queste coppie arriverà in Parlamento il prossimo mercoledì. In vista dell’appuntamento legislativo, che ha già visto la bocciatura da parte dell’Assemblea plenaria dei vescovi riunitasi nei giorni scorsi a Lourdes, l’arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois ha tacciato il Governo di «prepotenza nei confronti della società e dei bambini».

Il cardinale, che guida la conferenza episcopale francese, ha affermato che l’approvazione di una legge del genere «scuoterebbe uno dei fondamenti della nostra società e instaurerebbe una discriminazione fra i bambini». Si tratta infatti, secondo il cardinale, non di «una semplice apertura generosa del matrimonio a nuove categorie, ma di una trasformazione del matrimonio che riguarderebbe tutti».

Il cardinale Vingt-Trois all'Eliseo.
Il cardinale Vingt-Trois all'Eliseo.

Secca la risposta del portavoce del partito di Hollande, il senatore David Assouline, che ha accusato il cardinale di «travalicare il proprio ruolo in quanto si tratta di una proposta relativa al matrimonio civile in una Repubblica laica». Il senatore ha aggiunto che l'apertura al riconoscimento del matrimonio e all'adozione per le coppie gay, era il 31° dei 60 impegni per la Francia presi da Hollande durante la sua campagna elettorale. «Il suffragio universale si è espresso e la Chiesa dunque esce dai propri confini quando il cardinale Vingt-Trois chiede di opporsi alla volontà del legislatore», ha aggiunto il socialista spiegando che il principio «che anima questa riforma è l'eguaglianza fra tutti i cittadini».

La legge, dopo la presentazione di mercoledì, verrà discussa in Parlamento a partire dalla metà di gennaio. Intanto, in forma simbolica, il sindaco del comune di Hantay nel nord della Francia, ha annunciato che il prossimo 10 novembre celebrerà le nozze tra due donne.

Annachiara Valle
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Postato da Andrea Annibale il 04/11/2012 18:15

Hollande non è il diavolo: personalmente, ho sperato nella sua elezione. La Francia, tuttavia, sembra ora di fronte a un dilemma: o i cristiani sono cittadini di serie “B” o lo sono gli omosessuali. E’ possibile uscire da questo dilemma? Scrissi già una volta che nel dare a Cesare quel che è di Cesare, come insegna il Vangelo, i cristiani non possono che proporre la visione antropologica cristiana. I cristiani credono che il legislatore non sia onnipotente e che esista una legge naturale che pone un freno alle possibilità del Parlamento. Non possono rinunciare a questa battaglia. Se ci accordiamo per il male, il male resta sempre tale anche quando ci fosse l’unanimità degli uomini. Gli omosessuali possono essere protetti da una legge che regolamenti le unioni di fatto, con un apposito registro che comporti obblighi reciproci di assistenza, reversibilità della pensione e diritti ereditari. Vanno tolti, insomma dall’anomia come si è fatto per i figli naturali con la riforma del diritto di famiglia in Italia. A mio avviso, va escluso il termine matrimonio che ha una carica simbolica forte e va escluso il diritto all’adozione di figli. Facebook: AAnnibaleChiodi; Twitter: @AAnnibale.

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