10/12/2012
Utilizzare il teatro come strumento di catechesi? È l’idea che ha spinto due uffici della diocesi di Padova, quello per le comunicazioni sociali e quello per la catechesi, a commissionare uno spettacolo per ragazzi sulla storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe. La sfida è stata raccolta dalla compagnia teatrale veneta Il libro con gli stivali che ha dato vita ad una performance di 60 minuti dal titolo Mio fratello è un re, che ha visto l’autore Gaetano Ruocco Guadagno impegnato in sei mesi di lavoro di scrittura e confronto costante con i committenti.
«Abbiamo pensato che il teatro - spiega don Giorgio Bezze, direttore dell’ufficio per la catechesi della diocesi di Padova -
attraverso la gestualità, il linguaggio simbolico, la reviviscenza
delle emozioni potesse essere uno strumento efficace di catechesi per i
più piccoli ma anche per i loro accompagnatori che, a dire la verità,
hanno molto gradito la proposta. Raccontare una storia tratta dalla
Bibbia stimola alla lettura del testo originale e provoca a scoprire e
trasferire nel nostro quotidiano i messaggi che porta con sé».
La prima dello spettacolo si è tenuta domenica 9 dicembre nel teatro
Esperia di Padova, ma lo spettacolo è destinato a girare a breve in
tutta la diocesi come proposta inserita nel cammino ordinario di
catechesi. Grazie ad alcune schede che preparano la visione e aiutano a
concretizzare il messaggio a spettacolo concluso è possibile attivare
degli itinerari per ragazzi e famiglie. Sul palco gli attori Gaetano
Ruocco Guadagno e Susi Danesin, la scenografia è di Alberto Nonnato.