13/06/2013
Aveva ragione il vescovo di Mofetta, monsignor Luigi Martella, quando annunciò sul settimanale diocesano della sua diocesi di ritorno dalla visita “ad limina” che papa Francesco e papa Benedetto avrebbero completato, a quattro mani, il testo dell’enciclica sulla fede che Ratzinger stava scrivendo. Questa mattina Jorge Mario Bergoglio, parlando ai membri ordinari del Sinodo dei vescovi, ha confermato: «Ho ricevuto la bozza dell’esortazione, ma c’è un problema. Adesso deve uscire l’enciclica, un’enciclica a quattro mani, dicono: perché l’ha cominciata papa Benedetto, lui l’ha consegnata a me. E’ un documento forte. Anche io dirò che ho ricevuto questo, è un grande lavoro, l’ha fatto lui e lo porterò avanti».
Dunque le cose starebbero così. Il Papa ha ricevuto una bozza dal Sinodo dei vescovi con l’esortazione post-sinodale del Sinodo dell’anno scorso sulla nuova evangelizzazione. Ma intanto ha ricevuto anche la bozza dell’enciclica di Ratzinger, che si sa dedicata alla fede, che chiude il trittico, dopo quella sulla speranza e la carità. Quindi avrebbe deciso, secondo le parole pronunciate a braccio questa mattina, di pubblicare quella di Ratzinger mettendo alcune cose sue, dunque a quattro mani. E poi verso la fine dell’anno a conclusione dell’Anno della fede, di pubblicare un'esortazione sull’evangelizzazione con le note preparate dal Sinodo.
Ha spiegato che ci lavorerà ad agosto, quando «sarò più tranquillo a casa».
Alberto Bobbio