26/03/2012
Il Papa festeggiato in Messico durante il suo discorso al Casa del Conde Rul, a Guanajuato.
La grande «festa di popolo» della Messa celebrata nel Parco del bicentenario di León ha concluso l’intensa visita in Messico di Benedetto XVI, che oggi pomeriggio si recherà a Cuba per un altro storico incontro, dopo quello di Giovanni Paolo II nel 1998. Nell’omelia, il Pontefice ha proposto una riflessione su Gesù e sulla Madonna che ha toccato profondamente il cuore delle centinaia di migliaia di fedeli presenti.
Riferendosi al monumento a Cristo re che sovrasta il capoluogo del Guanajuato, papa Ratzinger ha sottolineato che «le corone che lo accompagnano, una da sovrano e un'altra di spine, indicano che la sua regalità non è come molti la intesero e la intendono. Il suo regno non consiste nel potere dei suoi eserciti per sottomettere gli altri con la forza o la violenza. Si fonda su un potere più grande, che conquista i cuori: l'amore di Dio che egli ha portato al mondo col suo sacrificio».
Quindi si è soffermato sulla devozione mariana che caratterizza il popolo messicano: «I nostri occhi si dirigono spiritualmente fino al colle del Tepeyac, al luogo dove la Madre di Dio, sotto il titolo di “sempre vergine santa Maria di Guadalupe”, è onorata con fervore da secoli, quale segno di riconciliazione e della infinita bontà di Dio per il mondo». E ha lanciato un appello a non dimenticare «che la vera devozione alla Vergine Maria ci avvicina sempre a Gesù».
In un tempo nel quale «tante famiglie si ritrovano divise e costrette all’emigrazione, molte soffrono a causa della povertà, della corruzione, della violenza domestica, del narcotraffico, della crisi di valori o della criminalità», il Papa ha invitato a rivolgersi a Maria «alla ricerca di conforto, vigore e speranza. È la Madre del vero Dio, che invita a rimanere con la fede e la carità sotto la sua ombra, per superare così ogni male e instaurare una società più giusta e solidale».
Nell’incontro con i cardinali e i vescovi latinoamericani, Benedetto XVI ha infine espresso la sua vicinanza e gratitudine per come affrontano nelle loro diocesi le molteplici sfide e difficoltà. Ha quindi indicato quale strada maestra nell’ormai prossimo Anno della fede la finalità di «condurre gli uomini a Cristo, la cui grazia permetterà loro di lasciare le catene del peccato e di avanzare verso la libertà autentica e responsabile. In questo – ha concluso – un aiuto è dato dalla Missione continentale, che sta già raccogliendo tanti frutti di rinnovamento ecclesiale nella Chiesa dell'America Latina e dei Caraibi».
Saverio Gaeta