02/03/2012
credit Judy G. Rolfe
Arrivano soprattutto dagli Stati Uniti: 152 testi e reperti biblici per la prima volta riuniti insieme in uno spazio di 460 metri quadrati. Si apre oggi la mostra Verbum Domini, patrocinata dal Pontificio Consiglio per la Cultura, e ospitatata nel Braccio di Carlo Magno, in piazza San Pietro. La maggior parte degli oggetti, di notevole rilevanza storica, provengono dalla collezione privata The Green Collection (con i suo 40mila pezzi, la più grande al mondo di testi e documenti biblici rari). Tra questi il Codex Climaci Rescriptus, una delle Bibbie più antiche tra quelle pervenuteci quasi complete, con i testi più estesi nella lingua madre di Gesù, l'aramaico palestinese; un manoscritto attribuito a Tommaso Moro del 1534, scritto in latino e con numerosi riferimenti alla Scritture; la Stele di Jeselsohn, alta un metro e pesante 68 chili, scoperta in Giordania e contenente 87 righe dell’Antico testamento, risalente al I secolo avanti Cristo.
Obiettivo della mostra, che resterà aperta fino al 15 aprile, è quello di avvicinare i visitatori alla storia della Bibbia. Per fare questo ci si serve, oltre che dei reperti, anche di suggestive ambientazioni storiche. I visitatori possono così ambientarsi tra le grotte di Qumran, dove sono stati ritrovati i Rotoli del Mar Morto; rivedere la tipografia di Gutenberg completa di una copia funzionante della macchina a stampa; aggirarsi in una stanza del castello di Wartburg, dove Lutero in esilio lavorò alla sua traduzione in tedesco della Bibbia…
Annachiara Valle