11/10/2010
Il Papa all'apertura del Sinodo
Ideologie e poteri dominanti che sotto forma di “divinità”, mirano ad asservire l’uomo fino a distruggerlo. Il Papa apre i lavori del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente con una meditazione a braccio che scuote l’aula. Ricorda i “falsi dei” e li elenca. Dai poteri economici anonimi che schiavizzano l'uomo, alla ferocia della violenza terroristica in nome di Dio, alla droga, alla mentalità dominante che tende a screditare valori come il matrimonio o la castità. Poi avverte che le stesse fondamenta della terra appaiono sotto la minaccia di una catastrofe, perché vacillano le “fondamenta interiori”, quelle morali e religiose. Dalla fede invece scaturisce un “retto modo di vivere” che salva il mondo. La denuncia del Papa è precisa e chiara. I capitali sono un “potere distruttivo che minaccia il mondo”. La droga “una bestia vorace” che “mette le mani sulla terra e la distrugge”. Le “ideologie terroristiche” che operano “apparentemente in nome di Dio” sono “false divinità”.
Alla meditazione del Papa è seguita la relazione generale di apertura del patriarca dei Copti d’Egitto, Antonius Naguib, nella quale ha sottolineato che la presenza dei cristiani in Medio Oriente va “protetta e mantenuta”, sulla scorta di una “laicità positiva” che rafforza “l’uguaglianza e la democrazia”. Eppure anche i cristiani, ha aggiunto, devono evitare “ripiegamenti su se stessi”, atteggiamenti di “chiusura” e “disfattisti”, insomma il loro ruolo non è quello di “reclamare diritti per sé”, ma di “impegnarsi per il bene di tutti”. Sulla situazione politica il patriarca copto ha rilevato che la situazione nei Territori palestinesi è “molto difficile e spesso insostenibile” e ha ribadito la “solidarietà” del Sinodo al “popolo palestinese”. Ha sottolineato che i “cristiani devono favorire la democrazia, la giustizia e la pace”, distinguendo tra “religione e Stato”. Invece libertà di culto pur essendo garantita nella maggior parte dei Paesi dalla costituzione, in pratica essa viene “limitata” dalle leggi, che ostacolano la “libera scelta di chi vorrebbe aderire al Vangelo”. Il patriarca ha ribadito anche la condanna dell’antisemitismo e dell’antiebraismo, spiegando che le “difficoltà tra popoli arabi e popolo ebreo” sono dovute “alla situazione politica conflittuale”.
Alberto Bobbio