21/05/2010
il cardinale di Vienna Christoph Schoenborn.
Che sia un personaggio non c’è alcun dubbio. Che sia uno dei cardinali più in vista della Chiesa cattolica anche. E che sia uno dei più coraggiosi pure. L’arcivescovo di Vienna Chistoph Schoenborn, 65 anni, è tuttavia anche uno dei cardinali più vicini a Papa Benedetto XVI, che lo conosce bene e con il quale ha collaborato durante i lunghi anni della redazione del Catechismo della Chiesa cattolica. Schoenborn era segretario della commissione che lo stava preparando e rispondeva direttamente all’allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione della dottrina della Chiesa.
Alcune settimane fa ha provocato quello che è ormai definito “lo schiaffo di Vienna”: una critica pesantissima con nome e cognome al cardinale Angelo Sodano, ex-segretario di Stato e attuale decano del Sacro Collegio, accusato di aver impedito, cioè insabbiato, un’inchiesta sul suo predecessore, il cardinale Groer, da parte di Ratzinger nel 1995. Schoenborn è abituato a parlare chiaro e pochi giorni fa alla fine di una riunione della Conferenza episcopale austriaca, di cui è presidente da più di dieci anni, ha osservato che è “legittimo” discutere anche di celibato. Alcuni vescovi austriaci avevano sollevato la questione. E Schoenborn ha sottolineato che si tratta di “preoccupazioni di tutti noi”, aggiungendo di essere “felice di vivere in una Chiesa dove esiste libertà di espressione e di opinione”.
Non sempre le sue posizioni sono condivise, ma a lui piace discutere. Come quando alla fine dell’anno è andato a Medjugorje, dove le presunte apparizioni non sono state mai approvate: ha celebrato la messa, ha incontrato i veggenti, dopo aver invitato una di esse nella cattedrale di Vienna. Il vescovo di Mostar monsignor Ratko Peric ha protestato energicamente e pubblicamente. Ma Schoenborn ha difeso la sua iniziativa. Il cardinale di Vienna si è sempre inserito nelle discussioni e nei dibattiti più difficili. Nel 2005, poche settimane dopo l’elezione di Ratzinger, scrisse per il New York Times un articolo sulla teoria dell’evoluzione, ammettendone la giustezza, ma sottolineando che il fattore determinante non è il caso, ma il piano divino.Scoppiarono polemiche a non finire. Ma si disse che quell’articolo aveva avuto il benestare preventivo proprio da Papa Ratzinger.
Alberto Bobbio