L'anno giudiziario del Vaticano

Aumentano le cause civili e penali, ma anche i matrimoni dei non cittadini. Il segretario di Stato cardinale Bertone richiama all'umiltà

12/01/2013
Il segretario di Stato della Santa Sede cardinale Tarcisio Bertone.
Il segretario di Stato della Santa Sede cardinale Tarcisio Bertone.

Il clima non è certo quello delle udienze per il processo a Paolo Gabriele, il “maggiordomo” del Papa e al tecnico informatico, Claudio Sciarpelletti. “Le note vicende penali”, le chiama Pierfrancesco Grossi, promotore di Giustizia aggiunto, chiamato all’ultimo momento a sostituire il procuratore di Giustizia Nicola Picardi, ammalatosi improvvisamente.  All’apertura dell’anno giudiziario vaticano la vicenda Vatileaks viene ampiamente evocata. Ma soprattutto, nella lunga relazione dell’avvocato Grossi si sottolinea l’impegno dello Stato Città del Vaticano per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo. “Come auspicato dagli osservatori di Moneyval a seguito della loro ispezione presso lo Stato della Città del Vaticano”, scrive il promotore di Giustizia, “sono state modificate a integrate alcune norme della legge 127 del 2010”. In particolare sono state introdotte nuove norme penali in materia di finanziamento del terrorismo e di pirateria.



L’avvocato Grossi ha poi ricordato l’emanazione del Regolamento in materia monetaria entrato in vigore lo scorso 30 dicembre con il quale la Città del Vaticano dà attuazione ai provvedimenti comunitari in materia monetaria. “La Città del Vaticano, da enclave dell’Italia tende progressivamente a divenire enclave dell’Unione europea con conseguenti inevitabili contatti tra ordinamento vaticano e ordinamento europeo”, ha sottolineato Grossi. E, pur non essendo il Vaticano Stato membro dell’Unione, “lo Stato si è però impegnato, già dal 2010, ad adottare tutte le misure appropriate per uniformare la propria legislazione agli standard europei”. Tra le prime file cardinali e autorità sia vaticane che italiane. Il ministro della Giustizia Paola Severino ha ricevuto il saluto e il ringraziamento da parte del presidente del Tribunale, Giuseppe Dalla Torre, e dallo stesso promotore Grossi per la collaborazione che il nostro Stato ha sempre prestato. La gran parte dei processi civili e penali affrontati in Vaticano, infatti, riguardano più che i cittadini vaticani, quelli stranieri che entrano nella Città: ogni anno tra i 18 e i 20 milioni di pellegrini, turisti, persone che a vario titolo transitano nello Stato. “L’aumento dei procedimenti riguarda soprattutto cittadini extraterritoriali”, si è sottolineato nella relazione parlando della difficoltà di giudicare persone che hanno la residenza in un altro Stato. Quando si tratta di cittadini italiani le nostre autorità si sono mostrate sempre molto collaborative. 





Il procuratore lamenta invece un difetto di preparazione degli avvocati per quanto riguarda la conoscenza del diritto canonico e auspica che, oltre  ai titoli già richiesti per essere ammessi a patrocinare cause in Vaticano si segua uno specifico corso di approfondimento. Tra le curiosità l’avvocato Grossi ha sottolineato il fatto che “molti vengono a contrarre matrimonio in Vaticano. Risulta che il giudice unico, nello svolgimento delle sue funzioni, ha apposto 190 vidimazioni sui registri matrimoniali, 8 sui registri di cittadinanza, 10 sui registri di residenza, 2 sui registri delle nascite, e 18 su quelli dei decessi”. Prima della formale apertura dell’anno giudiziario, celebrando la messa nella cappella del Governatorato dedicata a Maria madre della famiglia, il cardinale Tarcisio Bertone aveva portato i saluti di Benedetto XVI e aveva formulato auspici per il nuovo anno. Senza mancare di richiamare i credenti a mettere da parte il proprio protagonismo. “Dobbiamo fare come il Battista del Vangelo. Il suo esempio e la sua testimonianza sono un richiamo ai credenti a mettere da parte il protagonismo, il voler apparire, diminuendo così il proprio ‘io’ perché cresca in ognuno di noi e negli altri l'amore per Gesù. L'apostolo Giovanni raccomanda una preghiera fiduciosa al Padre, che non mancherà di esaudirla, se chi chiede è disposto a fare la sua volontà. Il Battista esorta a pregare -anche per i fratelli, a meno che non siano ostinati nel male e quindi rifiutino di convertirsi”. Una preghiera che è necessaria per tutti i credenti: “Gesù stesso”, conclude il cardinale, “prega perché Pietro, una volta ravveduto, confermi nella fede gli apostoli”.

Annachiara Valle
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