20/05/2010
Don Luigi Trapelli, cappellano provinciale della Polizia di Stato, a Verona.
“Un sito completo, molto ricco e aggiornato. Pensato in particolare per le famiglie e i giovani, ma accessibile a tutti. Moderno e veloce”. Don Luigi Trapelli, cappellano provinciale per Verona della Polizia di Stato e presidente dell’associazione culturale gardart per diffondere la Bibbia grazie al teatro, usa moltissimo internet. “Mi serve per comunicare sia con i giovani che con gli adulti”, spiega, per mantenere i contatti con i “suoi” poliziotti e con quelli che gli scrivono un po’ da tutta l’Italia.
“Di Internet faccio un uso essenzialmente pastorale”, precisa. E aggiunge: “Noi preti dovremmo cercare di conoscere un po’ meglio questo strumento e riuscire a starci dentro per lanciare alcuni messaggi”. Iscritto da anni a “preti on line”, don Trapelli usa soprattutto facebook e le mailing list. Di recente ha creato due gruppi che hanno riscosso molto interesse. Uno al quale invia le sue omelie e un altro nel quale si affrontano, invece, i più vari argomenti, dal tema dei lontani a quello della famiglia, dei giovani, del magistero della Chiesa. “Anche sulle omelie c’è una reazione immediata e un dialogo molto costruttivo”.
E sul rischio che si crei una “comunità virtuale” senza legami solidi commenta: “Dipende molto da come si gestiscono le cose. Certo non si possono conoscere direttamente tutte le persone che si incontrano su internet, però alcune di loro le ho incontrate. Soprattutto quelle interessate al teatro e al teatro del sacro. Inoltre lo stile con il quale si sta in internet è fondamentale, perché alla fine è sempre il contatto individuale, con la singola persona che è importante. La mediazione virtuale deve servire poi per approfondire le relazioni personali. La pastorale è sempre concreta”.
Annachiara Valle