14/09/2011
Il Cottolengo di Torino.
Per la sua statura minuta veniva chiamato
“il piccolo prete del Cottolengo”,
ma quanti conobbero don Francesco
Paleari avevano ben chiara la
grandezza della sua bontà e santità, visibilmente
rappresentate dal serafico sorriso che
lo contraddistingueva. La beatificazione di sabato
17 settembre, presieduta dal cardinale
Angelo Amato, prefetto della Congregazione
delle cause dei santi, nella chiesa della Piccola
Casa a Torino, è il sigillo della Chiesa a questa
consapevolezza del popolo che, nell’ispirazione
a san Giuseppe Cottolengo, ha dato
vita a una delle più eroiche testimonianze di
carità evangelica del nostro tempo.
Nato a Pogliano Milanese (Milano) il 22 ottobre
1863, Paleari non ebbe la possibilità di
conoscere personalmente il Cottolengo, morto
nel 1842, ma ne assorbì tutta la spiritualità
all’interno del seminario da lui istituito
per formare preti sia per la Piccola Casa, sia
per la diocesi e le missioni. A soli 23 anni ricevette
l’ordinazione sacerdotale dal cardinale
Gaetano Alimonda ed entrò nella congregazione
dei Preti della Santissima Trinità,
fondata dal santo torinese.
Come docente, oltre che nel medesimo seminario,
don Paleari collaborò a lungo anche
con i missionari della Consolata del beato
Giuseppe Allamano. Ma pure dalla Curia
torinese gli giunse la richiesta di ricoprire gli
incarichi di confessore e direttore spirituale
del seminario diocesano, dove fu impegnato
per oltre quarant’anni, oltre che di essere
provicario generale della diocesi e vicario
per la vita consacrata.
Don Francesco Paleari, che sarà beatificato sabato 17 settembre nella Piccola Casa della Divina Provvidenza, a Torino.
Saverio Gaeta