31/08/2012
“Lo avevo incontrato proprio ieri sera. Era in uno stato molto debole, ma ha
mosso con me le labbra nella preghiera”. Monsignor Bruno Forte, arcivescovo di
Chieti-Vasto, teologo, grande amico del cardinale Carlo Maria Martini chiede
qualche minuto prima di rispondere, con serenità a qualche domanda. Trattenendo
l’emozione ricorda i lunghi discorsi. “Leggeva i miei libri e ne discutevamo. Tra
noi c’è sempre stato un rapporto sincero e ci siamo sempre detti anche ciò che
non condividevamo. Ma abbiamo sempre avuto una grande sintonia soprattutto
nell’amore per la Bibbia”.
Un'amicizia che ha consentito di affrontare anche
i temi come la malattia e la morte, “che non è la fine di tutto. Anzi, una
persona come Martini ci ha insegnato che “la morte è un passaggio necessario, e
che attraverso la fede è possibile trovare la luce”. Il cardinale Martini,
conclude monsignor Bruno Forte, “ci ha insegnato ad amare la Bibbia e il
Vangelo. E questo è un insegnamento che resta nel cuore delle persone. Le
lacrime spontanee di tanta gente semplice nell’apprendere della notizia della
sua morte ci dice quanto il suo insegnamento fosse penetrato nel cuore della
gente. Anche per questo possiamo dire che oggi Martini è più vivo che mai”.
Annachiara Valle