11/02/2014
Uno dei luoghi comuni più ricorrenti, in tema di immigrazione, è la convinzione che gli immigrati ricevano più di quanto versino alle casse dello Stato, quando è vero esattamente il contrario.
Infatti, secondo il XX Dossier statistico Caritas/Migrantes (2010), gli immigrati assicurano allo sviluppo dell'economia italiana un contributo notevole: sono circa il 10% degli occupati come lavoratori dipendenti, sono titolari del 3,5% delle imprese, incidono per l'11,1% sul prodotto interno lordo (dato del 2008).
Il rapporto tra spese pubbliche sostenute per gli immigrati e i contributi e le tasse da loro pagati va a vantaggio del sistema Italia: le uscite sono state valutate pari a circa 10 miliardi di euro, (9,95) mentre le entrate assicurate dagli immigrati si avvicinano agli 11 miliardi di euro (10,827).
Particolarmente significativi i dati relativi ai contributi previdenziali: gli immigrati versano nelle casse dell’INPS 7,5 miliardi di euro, ricevendo assegni pensionistici solo per 600 milioni.
Su questa e su altre questioni rilevanti per il nostro sistema economico e di welfare - quali ad esempio se gli immigrati sono necessari per svolgere i lavori che gli italiani non vogliono fare, o se gli italiani dovrebbero avere la precedenza rispetto agli immigrati nell’assegnazione degli alloggi popolari – il Rapporto CISF 2014 fornisce dati di grande interesse su ciò che in proposito pensano gli italiani.
Pietro Boffi