Legge 39, 1999

27/10/2011

Più di dieci anni sono passati dalla emanazione della Legge 39 del Febbraio 1999, primo atto formale dello Stato italiano per le cure palliative, in cui veniva previsto un programma nazionale per la creazione di strutture di degenza (Hospice) in tutte le Regioni italiane per accogliere i malati in fase terminale di malattia.
Da allora, tuttavia, la risposta ai bisogni dei malati e delle loro famiglie, è stata insoddisfacente, soprattutto per il mancato sviluppo delle Cure Palliative Domiciliari, la parte preponderante, come volume di attività e impegno globale di risorse sia nella assistenza al malato in fine vita sia per il supporto alla sua famiglia.    
E’ ben comprensibile quindi come la parola d’ordine della nuova Legge 38/2010 sia “territorializzazione” e come l’impegno di Ministero della Salute, Commissione Nazionale Cure Palliative e Terapia del Dolore, Agenzia Nazionale dei Servizi Sanitari sia polarizzato a costruire la Rete di Cure Palliative al fine di sistematizzare le risorse esistenti rafforzando in particolare l’offerta assistenziale sul territorio sia per il malato adulto, sia (una volta tanto a vanto dei nostri legislatori) per il malato pediatrico.

In questa ottica due Società Scientifiche italiane, i cui componenti sono rappresentati dalle  categorie professionali che più frequentemente hanno a che fare con le problematiche dell’accompagnamento dei malati in fase terminale, SICP (Società Italiana di Cure Palliative) e SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) hanno da qualche anno concordato una strategia comune al fine di portare i loro associati a condividere i principali processi organizzativi per una assistenza palliativa di qualità.
La strada del cambiamento è lunga e faticosa, tuttavia, i modelli di cura domiciliare evoluti, che si sono sviluppati in molte parti del nostro Paese, hanno preparato un buon terreno pronto a recepire il passaggio dalla sperimentazione (portatrice di buona prassi, ma con copertura a macchia di leopardo) alla innovazione del sistema. 

La strada per sviluppare le Cure Palliative deve cominciare anche  dalla conoscenza di un approccio palliativo, che deve diventare   “prassi” per chiunque (medico, infermiere, psicologo, volontario), si trovi ad operare con malati inguaribili in progressione di malattia. Per  questo nell’ambito del Congresso Nazionale SICP,  si svolgerà un convegno satellite dal titolo emblematico: "Curare quando non si può guarire". 

Portare  a sistema le cure palliative richiede da un lato “cambiare il mondo” (introdurre l’innovazione), ma  dall’altro lato favorire il  “cambiare se stessi”.

 

 

Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

Pubblicita


Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici o analytics anonimizzati, informativa cookie policy

Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo, 14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 2.050.412,00 i.v.
Copyright © Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati