14/02/2012
Mario De Biasi: Orvieto, anni '80.
«A volte basta un bacio per cambiare lo stato d’animo di una persona. Se dato con entusiasmo, simpatia e amore è tutto». Così Mario De Biasi commenta la sua mostra Un mondo di baci che si inaugura all’Espace Porta Decumana di Aosta il 14 febbraio, non a caso il giorno di San Valentino, e termina il 26 maggio 2012.
Sono trentasei fotografie in bianco e nero e dodici a colori, scattate durante le sue missioni, messe da parte in decenni di carriera: baci d'affetto, baci sociali all’uscita della fabbrica, baci nella storia.
Il primo della sua collezione, quello di due profughi ungheresi felici di avere appena attraversato il confine, fuggiti dal loro Paese invaso dai sovietici, De Biasi lo riprese a Budapest nel 1956, quando era fotografo di Epoca (con cui ha realizzato in 30 anni di carriera 132 copertine, oltre agli innumerevoli reportage). In quell’occasione lo avevano soprannominato “l’italiano pazzo” per la sua imprudenza nel correre tra le granate alla ricerca dell’inquadratura migliore.
La rassegna, voluta dall’Assessorato istruzione e cultura della regione autonoma Valle d’Aosta, è curata da Raffaella Ferrari e Daria Jorioz.
Ginevra Petrolo